La Festa del Libro e della Lettura e il Premio letterario Alberoandronico proiettano Roma in una dimensione culturale internazionale su cui aleggiano migliaia di pagine, diverse tra loro ma tutte ugualmente efficaci nell’esprimere il desiderio diffuso di scrittura e lettura, vero ponte di cultura tra i popoli.
L’Auditorium Parco della Musica ha festeggiato il mondo della lettura in tutte le sue declinazioni, con la rassegna Libri Come, giunta alla decima edizione. Libertà è il tema che ha caratterizzato la Festa, sul quale si sono confrontati scrittori, lettori, editori e intorno al quale sono state organizzate lezioni, presentazioni, mostre, reading, incontri con le scuole, interviste con gli autori, concerti.
Le pareti svolazzanti di libri che hanno accolto i visitatori all’Auditorium, restituiscono l’idea del clima di festa degli incontri e l’attenzione su scrittori affermati e noti ai lettori, ma anche su giovani promesse della letteratura. Il coinvolgimento delle scuole, per le quali sono state previste lezioni e incontri, è una iniziativa di grande interesse culturale. Gli autori stranieri che hanno partecipato sono stati molti e di grande spessore, segno di una attenzione del mondo culturale internazionale alla rassegna romana.
L’eco del mondo a Roma, attraverso i libri e gli autori stranieri che hanno partecipato, ma anche l’eco di Roma che arriva lontano, unendo idealmente quattro continenti, all’insegna dell’arte e della letteratura, grazie al Premio di Poesia, Narrativa, Fotografia, Cortometraggi e Pittura Alberoandronico che ha premiato i partecipanti alla sua XII edizione nella Sala della Protomoteca del Campidoglio.
Il Premio Alberoandronico, partito tredici anni fa per iniziativa di una Associazione culturale di quartiere, si è imposto all’attenzione del panorama culturale nazionale e internazionale, fino a diventare oggi una piacevole realtà che ha permesso, nella edizione appena conclusasi con la premiazione in Campidoglio, a scrittori, poeti, pittori, sceneggiatori, registi e fotografi di esprimersi in molteplici colori artistici e di mettersi in gioco. Una varietà di categorie e sezioni, aperte a tutte le età, ha consentito di conoscere paesaggi letterari e culturali nuovi, per un premio che assume carattere di internazionalità e intergenerazionalità.
L’Osservatorio Roma ha incontrato il Presidente del Premio Alberoandronico Pino Acquafredda che ha ricostruito le ragioni di un successo inaspettato.
O.R. Presidente, Lei è l’anima del Premio Alberoandronico. Le fa piacere che Roma venga raccontata anche con iniziative come questa?
P.A. “Alberoandronico, che prende il nome da un albero, un pioppo che è ancora in via Livio Andronico alla Balduina, un quartiere di Roma e attorno al quale è nato questo premio letterario, è diventata una realtà importante nel mondo culturale italiano e internazionale. In questa edizione abbiamo premiato poeti, scrittori, fotografi, registi, autori di canzoni provenienti da cinque continenti, siamo arrivati anche in Australia. E’ un grande piacere avere questi riscontri e contribuire a raccontare Roma portando nel mondo il suo messaggio di cultura e arte. Non è un caso che la cerimonia di premiazione si sia svolta nella Sala della Protomoteca in Campidoglio la cui solennità è già un premio per chi è selezionato e invitato a partecipare. Rappresenta il cuore di Roma ma anche del mondo, con il suo affaccio straordinario sui Fori Imperiali che esportano l’incontro tra storia, arte e cultura.
O.R. Alberoandronico come ponte di cultura tra i popoli e mezzo attraverso il quale l’eco di Roma arriva lontano
P.A. Penso che sia una cosa bellissima. Organizzare ogni anno una manifestazione imponente, che ha raggiunto numeri importanti con oltre 700 partecipanti provenienti da 26 Paesi, tutto frutto del lavoro di un gruppo di persone riunite in Associazione, spinte solo dall’entusiasmo e dal desiderio di promuovere e diffondere cultura, vede una felice realizzazione con una eco internazionale davvero insperata.
O.R. La cerimonia di premiazione nella Sala della Protomoteca è iniziata sulle note dell’Inno d’Italia. Alberoandronico come messaggio di italianità nel mondo che parte da Roma, in considerazione del suo ruolo contemporaneo nella realtà italiana e internazionale. Un impegno ambizioso…
P.A. “L’Inno ha fatto vibrare la Sala, l’emozione era evidente in tutti noi. Sapere che la nostra iniziativa, che parte da un albero adottato da un quartiere, è conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, ci inorgoglisce. L’immagine e il messaggio che lancia è quello di una Roma che produce cultura partendo dal basso, con entusiasmo e fiducia. Alberoandronico è una palestra sul mondo per talenti di ogni età e di ogni provenienza. Abbiamo avuto partecipanti finanche dal Nepal, dagli Stati Uniti, dal Bangladesh, autori di lingua italiana residenti all’estero ma anche autori non di madre lingua. Ci inorgoglisce molto la partecipazione di Hafez Haidar, poeta e scrittore libanese per nascita e italiano di adozione, candidato nel 2017 al Nobel per la Pace.”
L’Osservatorio Roma, tra i talenti premiati in questa edizione, ha attenzionato l’autrice di un’opera che ha ricevuto il terzo premio nella sezione Narrativa e una medaglia per le migliori opere provenienti dall’estero, Katie Fagotti, attrice e insegnante di pianoforte alla scuola di Musica della città di Weimar in Germania. Il racconto, da cui verrà tratta una sceneggiatura, intitolato Maria di Portogruaro, ricostruisce la storia di una famiglia veneta costretta ad emigrare dall’Italia verso il Brasile, nel 1888, per sfuggire alla fame e alla miseria e alla ricerca della realizzazione di un sogno americano che in realtà non sarebbe mai arrivato. Il loro destino amaro fu quello di sostituire la manodopera degli schiavi, appena liberati nelle fattorie di caffè in Brasile, vivendo in condizioni di vita precaria e senza possibilità di ritorno. L’autrice, che discende da quella famiglia, si è riappropriata della conoscenza della lingua italiana, ha scritto la sua storia di emigrazione che parte dall’Italia e torna in Italia, per essere raccontata e valorizzata, attraverso i viaggi complessi e affascinanti della vita a cui la letteratura dà voce.
Libri Come e Premio Alberoandronico hanno regalato emozioni affidate alle tante pagine meravigliose che hanno svolazzato su Roma in questa settimana di lettura e cultura. L’idea dell’albero che ha radici romane ma che attraverso i suoi rami protesi raggiunge e abbraccia persone, storie, paesi diversi tra loro ma uniti nell’amore per la lingua italiana, è una gran bella storia da raccontare.