Viso, voce, fisicità, carattere, ma soprattutto sguardo. Nell’immaginario collettivo il ritratto di Anna Magnani parte da questi ricordi. Attrice intensa, appassionata, schietta, simbolo di romanità verace e testimone di italianità nel mondo, icona del neorealismo cinematografico italiano che ha conquistato e affascinato il cinema internazionale.
Anna Magnani è stata la prima e finora unica attrice italiana a vincere l’Oscar, nel 1956, come migliore attrice protagonista con il film La Rosa Tatuata, nell’indimenticabile interpretazione di Serafina delle rose, ruolo recitato in lingua inglese.
Le sue interpretazioni, intense e drammatiche, hanno attraversato tutti i colori e i toni della recitazione e sono rimaste nella storia del cinema mondiale. Diretta dai più grandi registi del suo tempo, De Sica, Visconti, Rossellini, Pasolini, è stata protagonista di film indimenticabili, che hanno segnato un’epoca, Roma città aperta, Bellissima, Mamma Roma, L’onorevole Angelina L’Amore. La sua innata espressività, il pathos dei pianti e delle corse disperate, le risate fragorose, le frasi ad effetto in puro romanesco, le hanno aperto le porte dei palcoscenici internazionali, fino a Hollyvood. Acclamata e ammirata come simbolo e regina indiscussa del neorealismo, oltre all’Oscar ha vinto due David di Donatello, cinque Nastri d’Argento, un Globo d’oro, una Coppa Volpi a Venezia, un Orso d’Argento a Berlino, un Bafta come attrice internazionale dell’anno. Il romanesco era la sua cifra espressiva, il mezzo che aveva scelto per comunicare con il suo pubblico, ma la innata capacità di esprimersi attraverso l’intensità dello sguardo, la lentezza dei passi, la fisicità dialogante, le consentiva di rivolgersi a tutti e di essere compresa e amata da tutti. Anna Magnani in the world, e lo testimonia un tributo immenso che risale al 12 aprile 1961, una data storica per l’umanità, quando Jurij Gagarin compì la prima rotazione della terra e a bordo del Vostok dichiarò : “Saluto la fraternità degli uomini, il mondo delle arti e Anna Magnani”.
Numerose le iniziative per celebrarla, in vita e dopo la sua scomparsa. Significativa l’iniziativa del Museum of Modern Art di New York, nel 2002, di dedicare ad Anna Magnani, a quasi 30 anni dalla morte, avvenuta nel settembre del 1973, una retrospettiva con la proiezione di 14 dei suoi film.
Oggi Roma, Cinecittà e tutto il cinema italiano la omaggia con il Premio Anna Magnani, ideato da Matteo Persica, giovane studioso che le ha dedicato una biografia interessante, in collaborazione con l’Istituto Luce e con patrocini importanti, dalla Regione Lazio, al Centro sperimentale di Cinematografia, al Roma Lazio Film Commission, Cinecittà Panaligth e con il sostegno dell’Associazione Equilibra. Il Premio, giunto alla sesta edizione, è rivolto a tutte le categorie professionali che contribuiscono a fare il cinema, agli attori, ai musicisti e alle maestranze, figure spesso sottaciute ma fondamentali per la realizzazione di un film, la cui importanza Anna Magnani sapeva cogliere pienamente, coltivando rapporti personali di consuetudine umana con i tecnici, le sarte, tutte le maestranze di Cinecittà. Ed è proprio a Cinecittà, il suo mondo, la sua realtà quotidiana, nella storica Sala Fellini dove l’attrice e il regista proiettavano per loro e per pochi intimi le anteprime dei film, che il Premio è stato attribuito il 25 marzo. Marzo è un mese non casuale, scelto dagli organizzatori per omaggiare Anna Magnani che a marzo era nata e a marzo vinse l’Oscar.
L’Osservatorio Roma ha incontrato Francesca Piggianelli, organizzatrice e direttore artistico del Premio per ricostruire la storia e le ragioni del Premio Anna Magnani.
O.R. Come e perché nasce il Premio Anna Magnani?
F.P. “ Nasce su iniziativa di Matteo Persica, giovane studioso che ha dedicato tre anni della sua vita a studiare Anna Magnani e a scrivere la sua biografia. La grandezza, l’originalità, l’umanità della donna e dell’attrice meritavano questo omaggio giunto alla sua sesta edizione, destinato ad attori e maestranze, già affermati ed emergenti, che siano non solo bravi dal punto di vista professionale, ma anche rappresentativi del carattere e della grande umanità di Anna Magnani
O.R. Un Premio per ricordare l’attrice e la donna, verace interprete di romanità e italianità
F.P.“Indubbiamente è un omaggio alla sua grande personalità, complessa, affascinante e ancora straordinariamente attrattiva per le nuove generazioni di artisti che conoscono la sua storia e ad essa si appassionano”
O.R. La cerimonia di premiazione si svolge a Cinecittà, nella Sala Fellini. Un omaggio alla sua appartenenza agli Studi di Cinecittà
F.P.”Direi che si avverte ancora la presenza di Anna Magnani che a Cinecittà ha trascorso tanto del suo tempo pubblico e privato. Io conosco gli Studi da bambina e ho sentito tanti aneddoti raccontati da chi l’ha conosciuta, dai vigilantes alle maestranze. Il Premio è l’occasione per dedicare una intera giornata al ricordo di Anna, proiettando spezzoni di film, interviste, rivivendo ricordi. Ecco perché presentiamo il premio come un omaggio ad Anna Magnani”
O.R. Anna Magnani e Roma
F.P.” Amava Roma, la romanità e il romanesco. Viveva la città, i suoi angoli nascosti, Largo Argentina e i suoi tanti gatti ai quali, di notte, andava a dare da mangiare. Autenticità, pigrizia, ironia…caratteristiche di Roma che ritroviamo in Anna, caratteristiche di Anna che appartengono a Roma. Una donna generosa, buona, appassionata e passionale…esattamente come Roma”.
O.R. Ripercorriamo le tappe importanti della sua carriera
F.P.”La grande scuola del teatro, innanzitutto, che le ha dato le basi. Il cinema che ha interpretato spaziando nei diversi generi, affrontando temi diversi, dall’amore, all’attualità, a temi politici… il film L’onorevole Angelina, che sarà proiettato nei prossimi giorni a Roma per continuare l’omaggio, ne è un esempio. I suoi film suscitano ancora oggi interesse non solo per la straordinarietà delle sue interpretazioni, ma perché affrontano temi sempre attuali. Relativamente all’Oscar vinto per il film La Rosa Tatuata, mi piace ricordare la sua incredulità alla notizia, anzi il suo scetticismo manifestato in romanesco puro. Svegliata di notte, rispose al telefono dicendo : “A regà, nun me fate sti scherzi de notte, ch’io poi nun dormo. Me fate pijà ‘n colpo pe niente”. Ecco, questa era Anna Magnani, semplice, modesta, umile e perciò grandissima.”
O.R. Qual è l’importanza del Premio Anna Magnani per gli artisti?
F.P.”Il Premio suscita grande emozione e partecipazione non solo tra i premiati ma anche tra gli artisti invitati a consegnare i premi. Perfino nel corso della cerimonia di premiazione dei David di Donatello, è stato citato il Premio Anna Magnani e trasmesso un suo filmato”.
O.R. Cinecittà e la Sala Fellini hanno ospitato la cerimonia di premiazione. Un significato particolare…
F.P. “Una magia. La magia della presenza di Anna che tante volte ha abitato la Sala Fellini per incontri e proiezioni private con il regista. Una grande emozione avvertita da tutti i premiati che, per omaggiare Anna Magnani, le hanno rivolto, ciascuno, una frase, una battuta, un ricordo a lei dedicato”.
L’Osservatorio Roma affida il suo ricordo ad una poesia scritta per lei da Eduardo De Filippo quando Anna Magnani morì: “Confusi con la pioggia sul selciato, sono caduti gli occhi che vedevano, gli occhi di Nannarella che seguivano le camminate lente, sfiduciate, ogni passo perduto della povera gente. Tutti i selciati di Roma hanno strillato. Le pietre del mondo li hanno uditi”
Ciao Nannarella, Roma non ti dimentica.
L’intervista integrale a Francesca Piggianelli è contenuta nel Radioshow Roma e Cinecittà -omaggio ad Anna Magnani.