L’Eco di Roma parte da San Pietro e arriva lontano, in Cina, creando impensabili atmosfere distensive tra due Stati, il Vaticano e la Repubblica Popolare Cinese che non si riconoscono reciprocamente e che non hanno relazioni diplomatiche. La Santa Sede, con il sostegno della diplomazia italiana, ha accettato l’invito della Repubblica Popolare Cinese a partecipare all’Esposizione Internazionale di Orticoltura 2019 che si terrà a Pechino dal 29 aprile al 7 ottobre, sul tema: Live green, Live better. Da quasi due anni il Pontificio Consiglio per la Cultura lavora all’allestimento di un Padiglione sul tema Home of Hearts, per promuovere i messaggi espressi dal Santo Padre nella lettera Enciclica Laudato Sì, per riaffermare l’importanza della Chiesa che crea una casa per tanti cuori, per sviluppare temi cari al Vaticano e alla tradizione cristiana valorizzando elementi come la luce, l’acqua, le pietre e i fiori.
La conferenza stampa di presentazione del Padiglione della Santa Sede, presieduta dal cardinal Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e Commissario del Padiglione della Santa Sede, ha evidenziato l’importanza storica dell’iniziativa e dell’adesione del Vaticano che nasce con dimensioni culturali, ma segna un primo incontro e un inizio di contatto tra due realtà molto diverse ma interessate a possibili elementi di dialogo, all’insegna della bellezza, della natura, dell’arte che appaiono, oggi più che mai, chiavi universali per aprire porte e creare ponti culturali, etici e artistici.
L’esposizione, molto ampia, articolata su uno spazio di 500 ettari, ha riservato al Padiglione Vaticano, nell’ambito del Padiglione Internazionale, 200 metri quadri che la Santa Sede ha allestito partendo dalla riproduzione di un quadro del pittore austriaco Peter Wenzel Adamo ed Eva nel Paradiso Terrestre, custodito nei Musei Vaticani. Il dipinto ritrae attorno ad Adamo ed Eva, 200 animali delle specie più diverse, ritratti con straordinario naturalismo in un meraviglioso paesaggio naturale, metafora del “desiderio dell’umanità di tornare al giardino come luogo di riposo e di armonia”. All’interno del Padiglione, per la cui costruzione ci si è ispirati alle strutture delle basiliche cristiane, con l’utilizzo del travertino, delle fontane, con la presenza costante dell’acqua che scorre ai suoi lati, saranno esposti documenti della Biblioteca Apostolica Vaticana riguardanti erbari con relative proprietà medicinali di erbe e piante, la riproduzione perfetta di un rilievo in bronzo di Piazza San Pietro con la Rosa dei Venti dell’Oriente, in modo che, seppur idealmente, un angolo della piazza sarà calpestato anche in Cina. Lo Stand Vaticano è arricchito inoltre da simboli della natura reale, con un albero di ulivo centenario (400 anni), dorato per l’occasione e con la distribuzione di vere foglie di ulivo, quercia e vite, seccate, argentate e custodite in un piccolo cofanetto regalo per ricordare con una citazione della Laudato Sì (l’Enciclica che per il cardinal Ravasi rappresenta il padiglione spirituale, non visibile ma presente), che ogni singola foglia è un mistero da contemplare, unico e irripetibile. Si deve alla rappresentanza diplomatica dei Paesi Bassi presso la santa Sede, l’allestimento di un meraviglioso vivaio che assicurerà verde, fiori e colori per tutta la durata dell’Esposizione.
Il cardinal Ravasi e monsignor Tighe inaugureranno il Padiglione della Santa Sede a Pechino lunedì 29 aprile. Il 14 settembre ci sarà una giornata interamente dedicata alla Santa Sede (The Holy See National Day), con un simposio sul tema dell’ecologia perché tutti, credenti e non, riconoscono l’importanza della tutela del creato che ci circonda.
La Chiesa, con la semplicità che la caratterizza fatta di acqua, foglie, alberi e fiori, sintetizzata nella maestosità di un dipinto, da Roma approda in Cina. E una nuova storia può avere inizio.