Che bello poter raccontare Roma anche attraverso i suoi meravigliosi giardini, patrimonio verde in dialogante armonia con il patrimonio artistico e architettonico, per cartoline visive e olfattive che viaggiano in tutto il mondo.
Villa Borghese, il giardino più bello di Roma, situato nel cuore della città, ospita in questi giorni una mostra, organizzata dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con i Servizi museali di Zetema, ideata dalla Cooperativa Sociale Apriti Sesamo, nella casa museo di Pietro Canonica, scultore di fama internazionale, musicista e compositore, al quale il museo è dedicata. L’esposizione è una collettiva di sette artisti accomunati dalla passione per l’acquerello, con la quale hanno scelto di ritrarre i giardini di Roma, Villa Sciarra, Villa Doria Pamphilj, Villa Carpegna e gli angoli più suggestivi e inesplorati di Villa Borghese. La freschezza dell’acquerello, con le sue trasparenze, si presta con naturalezza alla rappresentazione dei giardini e delle loro peculiarità, articolate tra fontane, acqua, fiori, piante e foglie. Sede ospitante è il Museo Pietro Canonica, all’interno del quale sessanta acquerelli ricreano un meraviglioso giardino tra statue imponenti e ambienti austeri.
L’Osservatorio Roma ha incontrato Carla Scicchitano, responsabile mostre ed eventi culturali del Comune di Roma, che ha inaugurato la mostra.
Cosa rappresenta il Museo Pietro Canonica per Roma?
E’ un museo molto particolare, costituito da una triade che ha la zona espositiva del museo, l’ atelier che è il suo studio e l’appartamento dell’artista, la zona più intima. Tutto questo costituisce un unicum, il Museo Pietro Canonica, nel centro di Villa Borghese che offre l’intimità dell’artista e le atmosfere in cui viveva. L’ingresso è gratuito e accessibile a tutti. Le opere custodite sono tutte le sculture dell’artista realizzate e da lui stesso raccolte nel museo, molti gessi, modelli perché le sue opere sono sparse in tutto il mondo, dall’America Latina all’Europa, nelle corti più importanti come Buckingham Palace, San Pietroburgo dove sono collocate molte delle opere che l’artista ha realizzato per gli zar. Pietro Canonica ha lavorato moltissimo per tutti i potenti del mondo, per le famiglie aristocratiche di fine Ottocento e inizio Novecento, ritraendo re, regine, principesse.
La mostra Verdi Armonie. I Giardini di Roma all’acquerello è una ulteriore occasione per soffermarsi sulla necessità di tutelare e valorizzare il patrimonio verde di Roma?
La mostra è un contributo di tipo artistico ed estetico al patrimonio verde di Roma, ai giardini che non sono soltanto verde ma anche storia ed arte, perché custodiscono manufatti artistici e storici che vanno dal Seicento fino ad oggi. Il Museo Canonica è un edificio storico che nell’ala antica risale al Seicento, documentato e conosciuto come Il Gallinaro, il luogo dove venivano custoditi volatili pregiati come struzzi, fagiani e che serviva per la caccia dei Signori. Nel tempo l’edificio è stato sottoposto a ristrutturazioni e valorizzazioni, soprattutto tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento, quando fu ristrutturata tutta Villa Borghese, per conto dei principi Borghese, che ospita ora la sede del Museo Canonica.
Come può essere raccontato il patrimonio verde di Roma?
Questo Museo è adatto a raccontarlo, perché non solo si trova al centro di Villa Borghese, nel cuore del verde più bello di Roma, ma offre anche una particolare esperienza perché si entra attraversando la villa, poi si entra nella sede del museo attraversando un giardino che è solo del museo, molto antico anch’esso, si arriva nelle sale espositive, si sale al primo piano nell’appartamento privato e l’ultima sala visitabile, la Sala della Musica, al centro della quale c’è un bellissimo pianoforte dell’Ottocento, propone l’ultima visuale su due finestre meravigliose, poste in fondo alla sala che rimandano di nuovo alla villa, perché fuori c’è il giardino. Un verde che compare sempre e ovunque, dall’ingresso fino all’ultimo sguardo che si dà dall’interno del museo e che si ritrova poi anche nelle opere e nei dipinti, con un gioco tra la natura e l’artificio che rende esperienza la visita al Museo, una esperienza fisica, sensoriale, emozionale grazie proprio alla connessione tra arte, verde e vita dell’artista.
Il Museo Pietro Canonica è la sede ospitante naturale di una mostra sul verde e sui giardini di Roma
Indubbiamente, sul verde, sui giardini di Roma, in particolare su Villa Borghese e sull’intimità a cui rimanda la tecnica dell’acquerello che favorisce l’esperienza emozionale.
Come e perché è stata pensata una mostra sul verde di Roma, l’Osservatorio Roma lo ha chiesto a Stefania Severi, ideatrice e curatrice della esposizione, coordinatrice di un gruppo di sette artisti acquarellisti che hanno voluto raccontare con l’acquerello tutte le cose belle che i giardini di Roma riescono ad esprimere.
Professoressa Severi, sessanta acquarelli per..?
Per raccontare i giardini di Roma, gli angoli più belli ma anche più inesplorati, realizzando opere pensate per questa esposizione. Il tema era preciso, il desiderio di rappresentarlo condiviso.
Qual è il messaggio che questa mostra può veicolare?
La conoscenza, la consapevolezza, il rispetto per il bello che ci circonda, il verde, le fontane, le architetture, le sculture di angoli che sono di una bellezza unica. Incoraggiamo a frequentare i corsi gratuiti di acquerello perché il soffermarsi necessario su un particolare per poi ritrarlo, induce alla conoscenza e all’empatia e di conseguenza, al rispetto. E i giardini di Roma, che regalano a tutti bellezza, hanno bisogno di conoscenza e di amore.