La cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2019/2020 della Scuola Ufficiali Carabinieri, il massimo istituto di formazione dell’Arma dei Carabinieri, che si è svolta a Roma il 24 gennaio, ha restituito l’idea di una Istituzione, capillarmente diffusa in tutto il territorio nazionale, che si declina tra tecnicalità ed etica, per affrontare le sfide di una ordinaria quotidianità che può, come sovente accade, trasformarsi in straordinarietà, che le donne e gli uomini dell’Arma dei Carabinieri sono pronti ad affrontare e gestire. La tutela della sicurezza nazionale si realizza attraverso la prevenzione e la repressione dei reati ma anche con una presenza partecipata alle inquietudini dei cittadini, resa possibile dalla attualità di quel “bicentenario modello di prossimità dell’Arma che coniuga efficienza operativa e qualità dell’Arma” ricordato dal Comandante Generale C.A. Giovanni Nistri.
La sicurezza, individuale e collettiva, in Italia e all’estero, considerata nella sua dimensione globale, sul territorio e telematica, la tutela del patrimonio culturale e artistico, la salvaguardia dell’ambiente sono solo alcune delle sfide affrontate dai Reparti dei Carabinieri nel presente, con uno sguardo, di visione e previsione, responsabilmente rivolto agli scenari futuri, in continua evoluzione. La cerimonia, alla quale hanno preso parte il Presidente del Consiglio dei Ministri, i Ministri degli Affari Esteri, della Giustizia, della Difesa, dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dell’Università e della Ricerca, per le Politiche Giovanili e lo Sport, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, aperta dal Comandante della Scuola, Generale di Divisione Riccardo Galletta, ha posto l’attenzione sulla centralità di una Istituzione la cui essenza si fonda sulla “Educazione al dovere”, di cui scriveva Giuseppe Mazzini 160 anni fa, necessaria “per arrivare al raggiungimento dei diritti attraverso la pratica dei doveri”, che il Comandante Generale Nistri considera “grammatica etica della formazione e pietra d’angolo della funzione” di ogni Carabiniere, “da esercitare con disciplina e onore” come recita la Costituzione, nel rispetto di quella “militarità” che è requisito irrinunciabile dell’Arma dei Carabinieri, per servire la Patria e i suoi cittadini con uno spirito di servizio che caratterizza e contraddistingue, rendendola ovunque e da tutti riconoscibile, la Carabinierità.
In Italia le Tenenze e le Stazioni dell’Arma sono l’unico presidio di polizia per 7.416 Comuni, all’estero 900 Carabinieri sono impegnati, tra sedi diplomatiche e teatri operativi, a dare contenuto e forma a quella capacità, universalmente riconosciuta ai militari italiani, di saper operare tra la gente e al servizio della gente, esprimendo e rappresentando il volto bello dell’Italia nel mondo. E questa è l’Italia che a noi piace raccontare.