Cosa porta un milione e mezzo di giovani provenienti da 50 Paesi diversi, a darsi appuntamento per vivere insieme un pellegrinaggio di fede, in un’estate rovente? La risposta racconta l’essenza della Giornata Mondiale della Gioventù, l’incontro internazionale di spiritualità e cultura dei giovani cattolici, promosso dalla Chiesa, su iniziativa del Papa. La 37esima edizione della GMG si è svolta a Lisbona, per una settimana capitale mondiale dei giovani. L’esperienza di gemellaggio spirituale e umana è tornata a svolgersi per la prima volta dopo la pandemia, nel pieno di quella guerra diffusa che Papa Francesco chiama la terza guerra mondiale, proprio per parlare di pace e costruire un nuovo mondo possibile. Bandiere, lingue, consuetudini diverse, si riconoscono nel comune e condiviso desiderio di pace che l’artista Maupal ha riassunto realizzando opere ispirate dall’esperienza della GMG, attraverso il disegno, linguaggio universale e senza confini. Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all’estero incontra Mauro Pallotta, in arte Maupal.
La GMG significa un milione e mezzo di giovani, un pellegrinaggio nel nome di Cristo, Papa Francesco grande protagonista. Come la racconta Maupal?
È stata un’esperienza straordinaria, un’ autentica esplosione di positività che mi ha accolto a Lisbona, dove sono stato invitato dalla Fundacion Ramon Panè che ha sede a Miami, per realizzare un laboratorio artistico con i giovani partecipanti alla GMG. Mettere molti giovani, provenienti da ogni parte del mondo, a contatto con la pittura estemporanea nel centro di Lisbona, è stato un evento magnifico.
Come è nata l’idea di organizzare un laboratorio di arte urbana?
Da qualche anno dedico molto tempo a organizzare laboratori artistici nelle scuole e nelle carceri, sia in Italia che all’estero e lavorare con gli studenti e i detenuti è diventato per me un impegno molto importante. Sono arrivato a Lisbona con un bagaglio di esperienza che ha reso semplice una situazione oggettivamente complicata, perché lavoravo con ragazzi che parlavano tante lingue diverse.
Ha aiutato il fatto che il disegno è un linguaggio universale?
Certamente, con il disegno non c’è bisogno di parlare, parla l’opera.
Come si è svolto il laboratorio artistico?
In modo molto democratico in quanto ho proposto una serie di argomenti, i ragazzi hanno scelto il tema che preferivano con una votazione, ho chiesto a ciascuno di preparare un bozzetto personale e attraverso un’altra votazione, è stato selezionato il bozzetto su cui lavorare, naturalmente quello che era stato più votato. L’ho rivisitato, ho aggiunto un po’ del mio e tutti insieme abbiamo realizzato l’opera che è la sintesi dell’evento.
Cosa raffigura?
Lisbona è al centro del disegno attraverso il tram che ne è simbolo, dove tutti i giovani del mondo cercano di salire, guidato da Papa Francesco in direzione della pace. Abbiamo deciso di creare il cartello PACE come indirizzo del tram per invitare i giovani a guardare al futuro costruendo un mondo di pace.
Il tram guidato da Papa Francesco è un’opera collettiva, ma Maupal ha lasciato anche una sua opera a Lisbona
Si, dopo aver realizzato il laboratorio artistico per i ragazzi della GMG su una tela al centro di Lisbona, ho pensato di lasciare una mia opera nei vicoli della città a ricordo di un evento bellissimo. Ho disegnato Papa Francesco che sale sulle scale di Lisbona, a volte faticose da percorrere, con sulla schiena la scritta Pa-X, Pa ricorda il papa e X la croce che Papa Francesco porta sulla schiena. Credo di essere riuscito a sintetizzare il messaggio di positività e soprattutto di pace che parte dalla GMG di Lisbona.
Si è parlato molto delle opere realizzate, PA-X è stata autografata davanti alle telecamere del Tg1, l’Osservatore Romano ne ha parlato. Un riconoscimento unanime…
Ho realizzato di notte l’opera nel vicolo di Santa Justa al centro di Lisbona, un disegno estemporaneo e veloce che ha incuriosito la tv italiana, mi hanno cercato, siamo andati insieme al Tg1 a guardare l’opera e solo allora mi sono accorto di non averla firmata. Ho completato il lavoro davanti alle telecamere, ma è stato un caso.
Inclusività è la parola chiave della GMG Lisbona, inclusività per, come dice Papa Francesco, accogliere tutti, tutti, tutti. Audiodescrizioni nella lingua dei segni internazionale, preghiere in braille e piani tattili, e poi il suo disegno, vera lingua senza confini.
L’inclusività l’abbiamo vissuta tutti insieme, giovani provenienti da tutti gli angoli della terra, avvolti ciascuno dalla bandiera di un Paese diverso, che parlavano tante lingue ma che sono stati capaci di rappresentare un mondo senza confini dove in realtà ci si ritrova sotto una sola bandiera, quella della Pace.
Quanta responsabilità si sente a essere considerato l’artista che non solo disegna il Papa, ma crea opere ispirate dal magistero di Papa Francesco?
La parte più importante del mio lavoro, quella che viene letta con più attenzione, è indubbiamente il racconto del Papa perché attraverso la sua immagine, le mie opere sintetizzano il magistero di Papa Francesco ma anche aspetti sociali che presentano criticità in Italia e nel mondo. Attraverso l’immagine del Papa riesco a esprimere il mio pensiero su molti temi, non solo legati alla cristianità.
Com’è l’immagine del papa?
Delicatissima, da trattare con estrema cura.
Papa Francesco ha commentato la GMG di Lisbona affermando che un altro mondo è possibile … senza odio, paure, chiusure, armi. Per realizzare un altro mondo possibile l’artista Maupal che compito sente di avere?
Credo di avere un compito importante perché le immagini e i relativi messaggi oggi si diffondono velocemente sul web. Per questo sento la responsabilità di lasciare sempre il messaggio più alto che esce dalla mia testa.