Vogue, il fashion magazine più famoso al mondo, bussola di stile e moda, approda a Roma con la prima edizione italiana di Forces of Fashion, l’evento che racconta la moda attraverso le voci dei protagonisti. Roma raccoglie il testimone direttamente da New York e mette a disposizione il vasto spazio espositivo dell’ex Mattatoio per workshop, talk e live experience. L’occasione offre un momento di incontro tra tutti i protagonisti della moda, chi la crea, chi la indossa, chi la racconta, stilisti iconici e giovani talenti, generazioni diverse ma ispirate dalla comune passione di creare moda interpretando il proprio tempo, intercettando sogni e bisogni. L’evento si svolge il 21 ottobre, una sola giornata concentrata, generosa nella varietà delle proposte e soprattutto innovativa per la scena romana. Creatività, artigianato e made in Italy raccontano nel mondo la moda italiana, con i direttori creativi di Fendi, Dior, Gucci e Valentino. Ma Roma lo sa? Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all’estero incontrano Alessandro Onorato, assessore al Turismo, Sport e Grandi Eventi di Roma Capitale, Francesca Ragazzi, Head of Editorial Content Vogue Italia e Achille Lauro che da icona di stile, diventa direttore creativo di un progetto importante per i giovani “Les enfants terribles”, con Nick Cerioni e Mirta,lo showroom digitale che presenta la prima collezione dei designer indipendenti.
Alessandro Onorato
Perché Roma crede nella moda?
Perché la moda nasce a Roma con stilisti che hanno scritto pagine importanti, perché dobbiamo recuperare tanta strada persa, perché la moda vuol dire talento, genio, sperimentazione sociale, creazione di posti di lavoro, economia, indotto e poi perché la moda è sinonimo di bellezza.
Roma è la città della bellezza
E la bellezza chiama bellezza, ma Roma è anche la città delle accademie di formazione, dove nascono grandi talenti di giovani creativi. Non è un caso se oggi i direttori creativi delle più grandi maisons del mondo sono romani e parteciperanno all’evento, Silvia Venturini Fendi per Fendi, Maria Grazia Chiuri per Dior, Sabato De Sarno per Gucci, Pierpaolo Piccioli per Valentino.
Forces of Fashion come aiuta?
È un evento che attira grande attenzione su Roma che vuole recuperare il tempo perso. I più grandi nomi della moda arrivano a Roma per questo evento e aiutano quel rinascimento romano per cui noi lavoriamo e che la città merita.
La moda è ricchezza contemporanea e anticorpo sociale. Una lettura impegnativa…
La moda, intesa soprattutto come formazione, è un aiuto per la crescita sociale delle persone, è l’anticorpo più efficace soprattutto nelle periferie perché aiuta a tenere impegnati i ragazzi, coinvolgendoli nella ricerca del bello, nell’approfondimento dell’arte, nell’esercizio dello sport. La moda connette mondi e apre orizzonti. La partecipazione all’evento, assolutamente gratuita, in uno dei luoghi più accoglienti della cultura a Roma, attira molti giovani che vengono illuminati da incontri fulminanti con i mostri sacri che oggi stanno facendo tendenza nel mondo.
Francesca Ragazzi
Celebrare il made in Italy è uno dei propositi di Forces of Fashion. Come lo si porta nel mondo?
Attraverso storie italiane raccontate da italiani che devono tornare ad avere orgoglio e fierezza del loro territorio e delle loro storie anche molto locali. Oggi con una audience digitale globale è importante che rimanga un autentico punto di vista legato al territorio. Chi meglio di noi che lo conosciamo e lo viviamo può raccontarlo agli altri prima che altri raccontino di noi? Dobbiamo recuperare lo spirito di un racconto che va fatto con le sfumature giuste e necessarie.
La moda portata a tutti, fuori dalla bolla, è l’obiettivo di Vogue Italia. Quanto aiuta Roma, città pop?
Roma aiuta molto perché Milano ha già una sua identità molto ben definita ma noi vogliamo portare la moda su tutto il territorio italiano, mettendo in contatto i tanti protagonisti di un mondo dove c’è spazio per tutti. Roma è culla di genio, creatività e follia e sicuramente aiuta a trasmettere i nostri valori, facendoli conoscere da un palcoscenico di bellezza che può essere la cornice perfetta per la nostra sostanza.
Inside Vogue, lo spazio dedicato a scoprire il mondo Vogue, è lo storytelling di una rivista iconica?
Vogue è un’idea che a livello globale ha più di cento anni, Vogue Italia ne compirà 60 il prossimo anno e noi ci chiediamo sempre il perché questa idea continui a vivere così felicemente e a generare interesse ed entusiasmo.
La risposta qual è?
Vogue fotografa lo spirito del tempo, oggi si rinnova ed esce dalle sue pagine, non è più solo un oggetto cartaceo ma vive in tanti luoghi, anche in un padiglione dove le sue persone sono a disposizione per raccontare.
Achille Lauro
Creatività senza regole, creatività spensierata, creatività che i giovani devono manifestare con quali modalità?
Chi conosce bene il campo della musica, sa che i giovani devono spesso sottostare a regole dettate dall’alto che rispondono a logiche di mercato. L’occasione offerta da Vogue e da Roma Capitale ha permesso ai giovani allievi delle scuole di moda di partecipare e lavorare a un progetto e ai vincitori di presentare la collezione Les enfants terribles, realizzata dai giovani talenti che hanno lavorato liberando creatività e in totale indipendenza.
E’ un progetto dedicato ai giovani?
Si, valorizza ragazzi che sono stati scelti attraverso un contest di moda che ha avuto moltissime richieste. Hanno investito tempo ed energie in questo progetto che è stato per loro un grande laboratorio nel mondo del lavoro. Il progetto si chiama Les enfants terribles perché in questo contesto i ragazzi hanno espresso la loro creatività al 100%, creando una collezione super interessante e super attuale.