Carolyn Smith, ballerina, coreografa, giudice di gara internazionale, presidente di giuria a Ballando con le Stelle, dance coach ma prima di tutto donna che aiuta le donne. I am a woman first non è solo il motto del Sensual Dance Fit, un progetto pensato per le donne oggi distribuito su una rete di 205 scuole in Italia e pronto a sbarcare all’estero, ma un messaggio di forza, resilienza e reazione da cui parte il riscatto di ogni donna. Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all’estero incontra l’artista che con la sua multiforme attività, tenacia ed entusiasmo vive e insegna a vivere, a passo di danza: Carolyn Smith, una scozzese a Roma.
Innanzitutto come ci sta una scozzese a Roma?
Scozzesi e Italiani hanno lo stesso temperamento focoso e curioso, per questo sto bene a Roma, una città di cui apprezzo la cultura.
Il ballo con cui racconteresti Roma?
La salsa è un ballo che rispecchia Roma perchè c’è un po’ di tutto, eleganza, borghesia, popolo.
C’è un ballo perfetto per gli Italiani?
Il paso doble rappresenta bene gli Italiani perché è un ballo passionale che contiene tutte le emozioni, c’è amore, passione, litigio, entusiasmo.
La tua vita a passo di danza ha incrociato discipline diverse, ginnastica artistica, atletica leggera e poi ha scelto il ballo
Sono una fanatica del movimento e della filosofia del movimento che consiglio sempre a tutti. Ho convogliato nella danza tutte le curiosità scoperte in tante discipline e il ballo è diventata la mia professione.
Il ballo come aiuta nella vita?
La danza accende il cervello e la mente, si collega con il corpo, aziona i movimenti e li coordina con la musica lasciando spazio alle emozioni e tutto in frazioni di secondo. È un movimento completo che aiuta a risolvere problemi fisici e psicologici, contrasta il sovrappeso, la depressione, le difficoltà di chi è in cura per malattie.
Quali meccanismi si attivano tanto virtuosamente?
Il primo è che quando balli non hai tempo per pensare a niente, sei completamente concentrata a coordinare i movimenti e quindi la mente è in vacanza. Il riposo della mente è un aspetto fondamentale per staccarsi da qualsiasi problema. Il ballo offre un aiuto a 360°, per questo consiglio a tutti di approcciarsi alla danza.
Il ballo è anche disciplina?
Certamente, il ballo è disciplina perché si nutre di regole molto logiche che aiutano ad affrontare qualsiasi situazione e questo è valido sia per chi partecipa a competizioni internazionali dove la disciplina diventa uno stile di vita, sia per chi si approccia per la prima volta alla danza. La disciplina non va intesa come regola meccanica, ma come possibilità per migliorare il proprio benessere.
In Italia, relativamente al ballo, c’è un prima e un dopo Ballando con le Stelle?
Sicuramente, c’è stato un cambiamento molto importante nel modo in cui il ballo viene percepito da quando Milly Carlucci ha iniziato il suo programma nel 2005. Io sono presidente di giuria dal 2007 ma posso testimoniare come la prima cosa che ho notato arrivando in Italia dalla Scozia, fosse la totale mancanza di disciplina nel ballo. Si ballava nelle balere, nelle feste di paese, si ballava con passione, con la pancia ma senza tecnica. I ballerini italiani sono diventati eccellenze nel mondo e portano ovunque la nostra arte e in parte il merito è anche mio perchè mi sono dedicata in maniera esclusiva all’insegnamento della danza in Italia, credendo nelle potenzialità del ballo italiano. Oggi la lista dei ballerini che portano l’eccellenza italiana nel mondo è lunga, a cominciare dal primo campione del mondo nel ballo che l’Italia abbia mai avuto, il romano Stefano Di Filippo, che abbiamo avuto nel cast di Ballando. Sono molto orgogliosa di questo anche perchè mi sono impegnata per insegnare non solo la danza ma tutto quello che accompagna il ballo, eleganza, postura, costumi. Ballando con le Stelle ha risvegliato grande curiosità sul ballo e sulla musica e sono nate tante scuole di ballo in Italia, frequentate da persone di ogni età.
Ti aspettavi che un programma televisivo potesse incidere tanto profondamente sulla percezione sociologica del ballo?
Si, sapevo che potesse avere questo effetto anche perché Ballando con le Stelle è l’adattamento italiano di un format britannico che Milly Carlucci ha portato in Italia e nella prima versione, strutturata diversamente ma dove comunque c’era sempre una gara di ballo, io ero tra i partecipanti e avevo solo 16 anni pertanto conosco bene la potenza del programma. In Italia all’inizio il programma non è stato capito subito ma con il tempo ha dimostrato tutto il suo super potere perché tutti hanno cominciato a ballare e a iscriversi nelle scuole.
E’ un super power che ha sdoganato anche l’età non solo dei concorrenti ma di tutti coloro che vogliono ballare?
La danza è inclusiva, non c’è discriminazione di età, genere, religione. Chi balla vuole solo vivere bene ed essere felice attraverso il ballo e la danza.
Il ballo è protagonista del programma ma ciascun concorrente porta storie, emozioni, vite che costruiscono un racconto importante insieme al ballo
Il ballo favorisce il confronto innanzitutto con se stessi, con il proprio corpo, con lo specchio, con l’insegnante, rappresenta una dimensione nuova di ascolto per chi partecipa. Ecco perché si sprigionano emozioni, sensazioni, un nuovo racconto di vita, tante cose vissute e dimenticate riemergono proprio quando ci si approccia al ballo. È il super potere del ballo che aiuta l’anima.
Per la tua esperienza a Ballando con le Stelle sono più i concorrenti che si sono lasciati conquistare dal ballo o quelli che hanno partecipato per vetrina?
Ci sono concorrenti che hanno avuto una trasformazione inconsapevole, qualcuno che ha cercato la vetrina ma tutti sono riusciti a scoprire se stessi e quello che c’è attorno a loro. L’aspetto importante è che tutti imparano a ballare e apprendono la cultura del ballo.
I VIP escono come sono entrati?
In 16 anni di Ballando, sono solo tre o quattro le persone che sono uscite esattamente come sono entrate perchè non sono riuscite ad aprire la mente e il cuore. Tutti gli altri vivono trasformazioni costruttive, imparano a ballare e maturano esperienze che arricchiscono la vita personale e la carriera artistica.
A chi parla Ballando con le Stelle?
Il nostro pubblico non ha età, incontro donne entusiaste che seguono Ballando ma anche uomini, giovani, perfino bambini. Mi ha cercato un papà il cui bambino mi ha voluto conoscere perché vuole imparare a ballare come me. Ballando parla a tutti perché il ballo è per tutti ma aggiungerei anche che tutti parlano di Ballando con le Stelle, anche quelli che dicono di non guardarlo ma poi commentano le performance dei ballerini (ndr Carolyn ride)
Carolyn Smith è un esempio di disciplina, rigore e umanità anche nell’impegno per il sociale. Sensual Dance Fit cos’è, come nasce e a chi si rivolge?
SDF è un progetto rivolto alle donne e nasce da una mia esigenza personale che si è manifestata quando mi sono ammalata di tumore, ho cominciato le chemio e subito mi sono resa conto che il mio corpo, seppur abituato alla danza da quando avevo quattro anni, non rispondeva più allo stesso modo. Non ritrovavo l’eccellenza, i movimenti mi provocavano dolore, il mio corpo aveva perso la sua femminilità. Ho deciso di fare qualcosa per me, ho preso una sedia, l’ho posta di fronte allo specchio e ho composto alcune coreografie pensate per me, non per le competizioni o le gare. Mi sono stupita della potenza di quei movimenti e ho pensato che fossero adatti anche alle donne che non avevano mai ballato. Per condividere questo nuovo percorso, ho invitato 27 donne a provare l’esperimento di approccio al ballo, filmando tutte le lezioni per 4 mesi. Il risultato è stato straordinario perché ho notato subito un cambiamento interiore che si è manifestato anche come cambiamento esteriore, ma soprattutto è emersa l’affermazione di un’autostima e di un coraggio che prima non c’erano o che le donne non credevano di avere.
È cambiata la vita delle donne che hanno partecipato all’esperimento?
Certo, ciascuna in modo diverso ma con la stessa forza e determinazione, chi ha salvato un matrimonio in crisi, chi è uscita da una relazione tossica, chi ha acquisito fiducia in se stessa e si è fatta valere sul lavoro, tutte hanno migliorato la relazione con gli altri.
Che realtà racconta oggi Sensual Dance Fit?
205 scuole in Italia, 15mila donne fanno Sensual Dance Fit, stiamo aprendo in Gran Bretagna e durante il Covid abbiamo aiutato anche alcune donne americane a ballare in casa anche se il ballo è innanzitutto condivisione. In Italia abbiamo classi di 15 persone, dove si costruisce soprattutto sorellanza, donne che aiutano le donne all’insegna non della competizione ma della condivisione.
I am a woman first, una consapevolezza che dovrebbe essere di ogni donna?
È il motto del progetto SDF e l’auspicio per ogni donna che deve imparare a essere influencer della propria vita e prima che moglie, fidanzata, badante o altri ruoli attribuiti, a woman first.