Storie di carabinierità, dodici racconti di straordinaria ordinarietà e di ordinaria straordinarietà, accompagnano il Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri 2024. Il Calendario nasce nel 1928 per scandire l’anno degli Italiani e la sua pubblicazione, interrotta solo nel periodo bellico, è un appuntamento che rinsalda ogni anno la tradizione e sperimenta l’innovazione, seppur con un prodotto sempre inconfondibile nei segni e nei simboli. I colori dell’Arma dei Carabinieri, l’impaginazione, sei fogli illustrati tenuti insieme da una cordicella rossa e blu, il Tricolore sempre presente, lo rendono oggetto di culto e di collezione in Italia e all’estero. È scritto in italiano ma viene pubblicato nel mondo in nove lingue, con una tiratura di stampa che supera il milione di copie. Il Calendario Storico 2024 ha una copertina bellissima, caratterizzata da un innovativo effetto tattile che permette di toccare gli elementi iconici ritratti. Il titolo è in rilievo, la fiamma del cappello è metallizzata, il pennacchio ha un effetto lucido sfumato. È una copertina accattivante, luminosa come il cielo ritratto sull’Altare della Patria, solenne come il Tricolore che sventola in primo piano, rassicurante come la lucerna con pennacchio rosso e blu, l’iconico copricapo con la fiamma in uso all’Arma dei Carabinieri, appoggiato su una colonna, immagine evocativa di ciò che rappresenta l’Istituzione per l’Italia e gli Italiani. Il Calendario Storico 2024 è percorso da una banda rossa che diventa tratto distintivo e lega le azioni dei dodici mesi, una sorta di fil rouge di tutti i racconti. La banda rossa nasce come rappresentazione potente della striscia rossa presente sulla divisa di ogni carabiniere, un simbolo grafico che attraversa le dodici tavole curate dallo studio di design Pininfarina, per accogliere e circondare di atmosfera, le storie vere raccontate dalla penna di Massimo Gramellini. Storie di carabinieri, passate e recenti, colte nella vita di comunità che testimoniano una presenza costante sul territorio, una luce sempre accesa per ascoltare e aiutare. Una coppia, marito e moglie, di carabinieri non in servizio arrestano un ricercato alla stazione mentre partono per le vacanze, un elicotterista porta soccorso e viveri durante una tempesta di neve in Val Sesia, due carabinieri consegnano la pensione a domicilio in tempo di pandemia, il maresciallo di Pane, amore e fantasia, antesignano della presenza dei carabinieri in molti film e serie Tv, carabinieri che salvano sempre tutti e ogni tanto si salvano tra loro nella Romagna alluvionata, carabinieri che assicurano fedeltà alle Istituzioni il 2 giugno 1946, una carabiniera senza figli che salva dal suicidio la mamma di tre figli, i martiri di Fiesole, il comandante di stazione a Roma Nord che ritesse la relazione tra un padre e un figlio caduto nella deriva delle baby gang, il Capitano che evacua l’ambasciata nella terra in guerra, riconosciuto da un afghano che era stato carabiniere con lui, i carabinieri dell’Arte che recuperano la testa mancante di un’opera mitologica, i carabinieri che operano per trasformare un quartiere a rischio, Tor Bella Monaca, in Tor più bella. Sono i protagonisti delle dodici storie tanto ordinarie, quanto straordinarie, che accompagneranno l’anno degli Italiani, pagine di carabinierità di chi è sempre in ascolto, con una luce sempre accesa. Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all’estero incontra il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi e Massimo Gramellini, autore dei testi, per presentare il Calendario degli Italiani, da leggere, sfogliare e conservare con orgoglio.
Comandante Generale Teo Luzi
Signor Generale, un Calendario da leggere, sfogliare, toccare per ogni Italiano, a ogni latitudine
Realizziamo ogni anno il nostro Calendario Storico e lo pensiamo per tutti gli Italiani, in Italia e all’estero. Per questa edizione e per raccontare il bello dell’Italia, hanno collaborato Pininfarina, un marchio storico e di riconosciuto valore e Massimo Gramellini, un grande giornalista e scrittore che è riuscito a emozionarci con la sua penna. Il Calendario ha una distribuzione a livello mondiale, lo pubblichiamo in tante lingue proprio per comunicarlo alle Ambasciate che poi lo diffondono nei Paesi dove si trovano.
Perché il Calendario Storico è amato da tutti gli Italiani, in particolare dagli Italiani all’estero?
Il Calendario Storico è la sintesi del rapporto dei carabinieri con gli Italiani, carabinieri che anno dopo anno lavorano sempre più su un piano internazionale e hanno sempre un pensiero per gli Italiani all’estero. Portiamo la nostra bandiera, il Tricolore in giro per il mondo, con la nostra professionalità, facendo assistenza alle Forze di polizia dal Sud America, all’Africa, dal mondo Arabo, all’Est Europeo. Abbiamo grandissima considerazione da tutti e questo è per noi motivo di orgoglio.
Il Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri, per storia, tradizione e appartenenza, è il calendario degli Italiani?
Il Calendario racconta il rapporto privilegiato che i Carabinieri hanno con gli Italiani, pertanto più che il Calendario dei Carabinieri, mi sento di dire che è il Calendario degli Italiani.
Massimo Gramellini
La forza delle parole per raccontare dodici storie che appartengono a tutti gli Italiani?
Le parole sono fondamentali per raccontare dodici storie che è stato difficile selezionare perché ce ne sono davvero tante, tutte meritevoli di considerazione. Ci sono tante piccole e grandi storie legate ai territori che abbiamo scelto di alternare con le storie degli eroi, quelle che arrivano in prima pagina, come l’evacuazione di Kabul.
Una storia particolare?
La storia di Martina, una carabiniera che si va a sedere su un ponte tibetano del Cadore dove una professoressa aveva deciso di farla finita e che parlandole, raccontandole la sua storia e i suoi fallimenti, riesce a farle trovare ancora il senso della vita.
In cosa sorprendono questi racconti?
Sorprendono perché sono storie che non immaginiamo siano legate al lavoro quotidiano dei carabinieri che pensiamo abbia dinamiche più investigative, ma invece scopriamo che il lavoro del carabiniere è anche quello. Ci sono testimonianze importanti, come la storia di un Comandante di stazione che passa una giornata a parlare con un ragazzino della Roma bene che si era trovato ad attraversare una fase di bullismo nelle baby gang e lo convince a cambiar vita. È una encomiabile attività di prevenzione che non finisce sui giornali ma impedisce che sia quel ragazzino un giorno a finire sui giornali per aver fatto cose sbagliate.
Tecnologia umana, parole per indicare cosa?
La storia straordinaria di un carabiniere dell’arte che utilizzando un database unico al mondo in dotazione al Nucleo TPC, Tutela Patrimonio Culturale, ma attingendo alla sua tecnologia umana, passando ore e ore a cercare tra i mille reperti recuperati a cui mancavano alcuni pezzi da incastrare per ricostruire il puzzle, riesce a ritrovare la testa mancante del mitologico toro del dio Mitra. Grazie alla tigna di questo carabiniere, oggi tutti possiamo ammirare l’opera ricomposta, un vero capolavoro di arte antica, esposta alle Terme di Diocleziano, nel Museo dell’Arte Salvata. L’opera è lì solo perché un carabiniere ha cercato con impegno e trovato, la testa mancante del toro.