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La nuova Passeggiata Archeologica nel Foro Romano

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Roma archeologica è patrimonio dell’umanità, meta di viaggiatori provenienti da tutto il mondo, icona di identità storica e culturale, una città eterna e non per caso. Il Foro Romano e l’area archeologica centrale compresa tra Palatino, Campidoglio, Fori Imperiali, Celio, Terme di Caracalla, Circo Massimo e Colosseo, è interessata da una avanzata progettazione che porterà alla costruzione di una nuova Passeggiata Archeologica, presentata ai Mercati di Traiano dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, dal Sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri e dal Sovrintendente Capitolino Claudio Parisi Presicce. Come cambierà il rapporto dei cittadini e dei turisti con un’area che è nella storia dell’archeologia mondiale, quale sarà l’impatto con la città moderna e quali le connessioni con la vita quotidiana dei rioni circostanti? Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all’estero lo ha chiesto all’architetto Francesco Isidori, dello Studio Labics, che ha realizzato il progetto vincitore di un concorso internazionale, a Claudio Parisi Presicce, sovrintendente capitolino e ad Alfonsina Russo, direttrice del Parco Archeologico del Colosseo.

Francesco Isidori

Il progetto vincitore come racconta i luoghi del Foro Romano?

È un progetto che cerca di far capire, attraverso piccoli spostamenti, qual era la struttura di questi luoghi, circa duemila anni fa. Oggi la sequenza dei cinque Fori Imperiali è stata obliterata dalla strada novecentesca che li attraversa in maniera indifferente. Attraverso terrazze che si affacciano su Via dei Fori Imperiali, il progetto invita a una sosta consapevole, a capire che sotto il manto stradale di oggi, esisteva una struttura completamente diversa ed era quella romana antica.

Quali saranno i piccoli spostamenti a cui si fa riferimento?

Ci saranno strutture in legno, pavimentazioni, tornerà il verde anche pensile, su Via dei Fori Imperiali, realizzato collocando grandi vasi per rendere ombrosa la Passeggiata che abbiamo progettato.

La Passeggiata intesa come luogo non solo di passaggio?

Esattamente, non sarà una strada asfaltata come è oggi che  solo un collegamento tra Piazza Venezia e il Colosseo, ma la abbiamo pensata in modo che torni a essere un luogo godibile, un luogo di sosta e soprattutto un luogo che recuperi la sua identità.

Quali materiali saranno utilizzati?

La palette dei materiali che abbiamo progettato di utilizzare è costituita da legno, verde e materiali tipicamente romani, basalto, travertino e calcestre.

Sono tutti materiali reversibili?

Si, reversibili nel senso che si potrà sempre ripristinare lo stato dei luoghi, perchè ci sono scavi archeologici ancora in corso che proseguiranno nel tempo.

Quali saranno le prossime tappe prima dell’inizio dei lavori?

Faremo uno studio di fattibilità che è un approfondimento tecnico-economico del progetto di concorso, dopodichè si farà una gara con un appalto integrato, per realizzare l’opera.

Il progetto è stato concepito sviluppando un’idea in particolare?

Il progetto è stato ispirato dall’idea di raccontare questi luoghi, aiutando la comprensione di uno straordinario palinsesto che in duemila anni ha visto sovrapporsi tracce, storie e segni urbani diversi. Vogliamo restituire un luogo alla città perché Via dei Fori Imperiali oggi appartiene forse più ai turisti che ai cittadini. Il progetto vuole creare un luogo accogliente, dove poter stare e non solo passare, e dove i cittadini romani possano decidere di andare a passare un po’ del loro tempo in maniera gradevole.

Claudio Parisi Presicce

La nuova Passeggiata Archeologica cosa aggiunge alla narrazione di Roma?

 La Passeggiata Archeologica avvicinerà le nostre antichità e il cuore archeologico della città a tutti, migliorando la fruizione di questo patrimonio universale. L’ avvicinamento si realizza attraverso tre livelli di approccio, un percorso a livello dei resti archeologici che consentirà di avvicinarsi sul piano antico dei Fori, un livello urbano, la città contemporanea, che consentirà un godimento attraverso l’incontro e la ricostruzione di un rapporto identitario con questo cuore della città antica, ora un po’ sperduto e distante. Ci saranno terrazze di affaccio, vedute e prospettive particolari, dalla Torre dei Conti, dai Mercati di Traiano, dal Belvedere Palatino che consentiranno una visione unitaria per dare l’idea di cosa sono i Fori dal punto di vista della loro unitarietà e cosa sono dal punto di vista della specificità di ciascuno dei cinque complessi monumentali.

Cosa si vedrà che ora non si vede?

L’intenzione è quella di rendere percepibile dal piano della città contemporanea, l’unicità e la molteplicità del complesso dei Fori, perché ognuno dei cinque Fori del complesso realizzato nell’arco di 170 anni, ha caratteristiche proprie.

I cinque Fori cosa rappresentano?

Sono realmente il cuore della Roma antica perché sono il luogo dove la popolazione romana e straniera si riuniva per la funzione giudiziaria. Gran parte degli spazi dei Fori era destinata ai tribunali, ma sono anche il luogo dove l’Impero Romano ha espresso tutte le sue linee di propaganda e di autocelebrazione, inventando un modello sia dal punto di vista architettonico, con un quadriportico e un edificio sacro  a una delle estremità brevi che sarà utilizzato in tutte le città romane o romanizzate ma inventa anche un linguaggio figurativo per esaltare la figura dell’imperatore  e il suo ruolo, attraverso la realizzazione di apparati decorativi di raffinato livello.

Quali sono i cinque Fori e in quanto tempo sono stati realizzati?

I cinque complessi monumentali, Foro di Cesare, Foro di Augusto, Templum Pacis, Foro di Domiziano, Foro di Traiano, hanno modificato l’orografia di questa area e creato le condizioni per avere realmente un luogo che amplificasse le funzioni che si concentravano all’interno di quello che oggi chiamiamo Foro Romano, durante l’epoca repubblicana. Sono stati realizzati nell’arco di 170 anni, Giulio Cesare fa partire il progetto a lui intitolato nel 54 A.C. e il Foro di Traiano si completa solo nel 117 D.C.

Il progetto vincitore è romano?

Si, è stato bandito un concorso internazionale, il progetto vincitore dello Studio Labics di Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori è stato selezionato da una commissione presieduta dall’architetto e progettista portoghese Joao Luis Carrillho da Graca e composta da cinque membri indicati da Roma Capitale, dal Ministero della Cultura e dall’Ordine degli Architetti.

Alfonsina Russo

Il progetto di Passeggiata Archeologica sul Foro Romano cosa aggiunge al Parco Archeologico del Colosseo?

Sono stati presentati una serie di servizi, compreso il potenziamento di un punto informativo, l’infopoint lungo via dei Fori Imperiali, servizi importanti che saranno inseriti lungo la Passeggiata Archeologica, indispensabili per l’utenza.

La platea di visitatori del Parco Archeologico del Colosseo è in netta ascesa?

Si, abbiamo registrato nell’ultimo anno un incremento di visite del 25%, destinato a crescere nel prossimo anno. Il progetto è interessante perché si rivolge ai turisti e ai cittadini romani, per i quali il Parco Archeologico del Colosseo organizza tante attività ad hoc, pensate specificatamente per i residenti. Questo progetto dovrebbe servire ad avere una sempre maggiore integrazione tra il pubblico residente e il pubblico internazionale.

Il progetto come può favorire questa connessione tra chi la città la abita e chi la visita?

Offrendo servizi che è indispensabile incrementare su via dei Fori Imperiali.

Cosa serve esattamente?

Servizi, comunicazione, maggiore comprensione dell’area archeologica centrale che va dal Foro Romano, Palatino, Fori Imperiali e naturalmente Colosseo, meta prediletta di visitatori che arrivano da tutto il mondo per visitarlo.

Maria Teresa Rossi
Maria Teresa Rossi
Osservo, scrivo, racconto. Per la Fondazione Osservatorio Roma e per Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all'estero..

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