Roma celebra la Festa del Lavoro con il Concerto del Primo Maggio, che nell’edizione 2024 cambia scenario e si trasferisce dall’iconica Piazza San Giovanni, inaccessibile per i lavori di riqualificazione urbana in vista del Giubileo, al Circo Massimo, uno dei templi della musica italiana, insieme a San Siro e al Teatro Ariston. Conducono l’evento due artisti, Ermal Meta e Noemi che si cimentano per la prima volta nel ruolo di presentatori. In comune hanno un consolidato rapporto artistico con Fabrizio Moro, storico autore di brani cantati da Noemi (su tutti, “Sono solo parole”) e vincitore da performer insieme a Ermal Meta del Festival di Sanremo 2018, con il brano “Non mi avete fatto niente” che tratta due temi delicati: il terrorismo e le guerre. Il palco del Primo Maggio è da sempre una vetrina per lanciare messaggi significativi e attesi, soprattutto in una fase storico delicata come quella che stiamo vivendo. Siamo giunti quasi alla metà di un decennio iniziato nel peggiore dei modi con la pandemia e proseguito, ancor prima che l’emergenza Covid rientrasse definitivamente, con due guerre importanti che sono in corso ai confini del continente europeo. L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro (art. 1 della Costituzione) inteso come attività che qualifica e nobilita l’esistenza del cittadino, ma preoccupano i dati sulla disoccupazione e sulla sicurezza sul lavoro. Come sottolineano gli organizzatori, in media ogni giorno 3 persone muoiono in Italia mentre svolgono attività lavorative.
La musica sarà al primo posto, ma ci sarà occasione durante il Concerto anche per sollevare temi importanti: Stefano Massini e Paolo Jannacci parleranno proprio delle morti sul lavoro, Noemi tratterà il tema della violenza contro le donne, Ermal Meta canterà il brano “Mediterraneo” dedicato ai migranti. Il cast dell’edizione 2024 è molto variegato e vedrà affermarsi il cantautorato pop di Ultimo, la competenza artistica di Morgan, l’originalità di Colapesce & Dimartino, la personalità di Achille Lauro, il sound dei Negramaro, il rap di Rose Villain, la raffinatezza di Malika Ayane, lo stile prorompente di Dargen D’Amico, la sincerità di Ariete, la modernità di Mahmood, la storia personale di Big Mama che racconterà se stessa sul palco del Circo Massimo… e tanto altro ancora.
Osservatorio Roma per raccontare il Concerto del Primo Maggio, incontra Ermal Meta, presentatore dell’evento e Massimo Bonelli, direttore artistico dell’evento.
Ermal Meta
Cantautore e presentatore: sul palco del Circo Massimo andranno in scena due volti di Ermal Meta…
Canterò e presenterò, Noemi farà lo stesso. È una duplice veste importante: da una parte dovrò fare gli onori di casa, dall’altra avrò un mio set che mi consentirà di indossare i panni del cantante, ovvero fare quello che ho fatto negli ultimi 25 anni della mia vita. Ne sono molto contento e non vedo l’ora che tutto inizi.
“Non mi avete fatto niente” appartiene al Suo repertorio e tratta i temi del terrorismo e della guerra. Sarà in scaletta?
È una canzone contro la paura, che non parla “di” politica: parla “alla” politica. È stata scritta in un momento storico in cui il terrorismo era un’emergenza raccontata da tutti i giornali in prima pagina. Non sarà in scaletta, ho inserito invece “Mediterraneo” che tratta il tema dei migranti: la canterò in questa prestigiosa vetrina. Il Concerto del Primo Maggio è l’evento musicale più importante che c’è in Italia: è il più grande concerto d’Europa. Mi sento responsabilizzato, ho un’ansia positiva.
A proposito di grandi eventi, quale consiglio si sente di dare – quasi da fratello maggiore – ad Angelina Mango per l’Eurovision Song Contest, evento a cui Lei ha partecipato nel 2018 con grande personalità?
L’Eurovision è un evento davvero enorme. L’unico consiglio davvero reale che mi sento di dare ad Angelina è quello di divertirsi: anche perché quando ti diverti, automaticamente fai divertire anche gli altri. È bravissima, quindi dirle “canta bene” oppure “performa bene” non serve perché già lo fa. Quindi rivolgo un grande in bocca al lupo ad Angelina, consigliandole di divertirsi.
Massimo Bonelli
In gergo discografico si dice che i grandi artisti si esibiscono all’Olimpico, mentre i grandissimi al Circo Massimo. Partecipare a una rassegna in questo tempio della musica sarà un’opportunità unica per molti giovani…
Sì, assolutamente. È un’opportunità importante anche per noi organizzatori dell’evento, misurarci quest’anno non con la consueta Piazza San Giovanni ma con questa location così sentita e rilevante. È una bella sfida, siamo consapevoli della responsabilità. Penso che a molti giovani farà bene affacciarsi sul Circo Massimo e trovare migliaia di ragazzi pronti ad ascoltare la loro musica.
Il Circo Massimo – rispetto a uno stadio, una piazza o un palazzetto dello sport – è stretto e molto lungo: quali sono le difficoltà nell’organizzazione dell’evento?
Quest’anno la parte allestitiva ha cambiato format ed è diventato tutto più complesso. Penso ad esempio alla molteplicità di casse e di mixer che abbiamo dovuto posizionare in diversi punti per consentire a tutti di ascoltare un suono di ottima qualità, anche negli ultimi posti. Ci sono state delle difficoltà in partenza, ma abbiamo accolto la sfida con entusiasmo e siamo soddisfatti del nostro lavoro. Attorno al Concerto del Primo Maggio c’è una squadra che è diventata una famiglia.
Ermal Meta e Noemi nel ruolo di conduttori: quali sono le Sue impressioni?
Li ho visti belli caldi, l’hanno dimostrato anche nel corso della presentazione dell’evento nella sede della RAI, in Viale Mazzini. Sono consapevoli di quello che stando andando a fare, quindi sono ottimista. Condurre il Concerto del Primo Maggio nelle vesti di presentatori sarà una grande occasione per loro, per una crescita artistica e umana. Sono molto ottimista.