Oggi cucino io può essere definito format, progetto, rassegna, occasione culturale, esperimento sociale ma è innanzitutto una bellissima storia italiana da raccontare. I protagonisti sono una cittadina, Foligno, considerata l’ombelico d’Italia, una scuola salesiana di formazione professionale fondata da Don Bosco nel dopoguerra e due Sare abituate a fare. Sara Ruffinelli, raffinata organizzatrice di eventi letterari e Sara Ortolani, scrittrice di fantasy e dirigente d’azienda, hanno ideato un progetto che porta autori di libri di successo a cucinare insieme a studenti che mentre imparano un mestiere, sono in cerca di un centro di gravità permanente. La scuola che promuove il progetto pilota, è un esempio di accoglienza per ragazzi che arrivano da realtà diverse e che dopo aver concluso il ciclo delle scuole medie, scelgono di imparare un mestiere per avviarsi al lavoro. La cucina, una delle offerte formative insieme alla meccanica e all’estetica, è al centro del format Oggi cucino io. Saper cucinare può essere un talento naturale, una passione da coltivare o un scelta dettata da necessità. Mettersi ai fornelli e preparare piatti tipici facendo da tutor a intellettuali, autori, giornalisti che scrivono libri e raccontano cose, ma non sono cuochi provetti e hanno tutto da imparare, è una straordinaria occasione di incontro e scambio. Oggi cucino io è un’espressione assertiva e intrigante, soprattutto se gli interlocutori a cui i ragazzi si rivolgono sono Edoardo Albinati, Marino Bartoletti, Antonio Fusco, Pierdante Piccioni, Nora Venturini, Giulio Scarpati. Per raccontare il progetto di grande interesse sociale e culturale, Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all’estero incontra Sara Ruffinelli, Nicoletta Marongiu Coordinatrice del Centro di Formazione Professionale Salesiano CNOS FAP, le professoresse Elena Angeli Conti e Moni Ciancaleoni.
Sara Ruffinelli
Una scuola, Don Bosco, i ragazzi e tanti libri. Sono gli ingredienti perfetti di Oggi cucino io?
La scuola è stata fondata da Don Bosco nel dopoguerra per togliere i ragazzi dalla strada e insegnare loro un mestiere. Gli studenti arrivano da situazioni e luoghi diversi, c’è chi vuole imparare un mestiere per cominciare subito a lavorare e chi arriva da molto lontano e ha tutto da imparare. Ci sono tante storie da raccontare…
Cosa ispira un progetto così originale?
Anche i social hanno un ruolo perché con Sara Ortolani ci siamo sentite attratte dalle tante attività extrascolastiche e dalle opportunità organizzate dalla scuola per i ragazzi e che noi seguivamo sui social. La seconda edizione del Festival del Fantasy è stato il primo momento di incontro, legato ai libri, che abbiamo proposto alla scuola per coinvolgere i ragazzi e da lì è cominciato il nostro rapporto con questi studenti davvero speciali.
Come si è arrivati al format?
Conosco molti scrittori, autori e personalità legate al mondo della cultura e dello spettacolo e mi sono chiesta se potesse essere utile ai ragazzi portarli nella scuola, a contatto diretto con i ragazzi, per raccontare le loro esperienze di vita, come erano da studenti, cosa sognavano e come sono riusciti a realizzarsi.
Lo è?
Si, è molto importante perché attraverso i loro racconti, i ragazzi capiscono che nessuno è ultimo e anche chi lo sembra, può diventare primo. Siamo felici perché da questo interscambio, ai ragazzi sono arrivati messaggi molto positivi.
Come si svolge una giornata tipo di Oggi cucino io?
L’autore arriva, trova un momento di accoglienza organizzato dai ragazzi, parla e racconta la sua storia, per il tempo che considera necessario. Segue poi il momento di rito in cui lo scrittore indossa il camice e il cappello da cuoco e scende insieme ai ragazzi nelle cucine, sempre parlando e interagendo insieme, tra parole e fornelli.
Chi cucina?
Cucinano insieme, alcuni autori sono più portati per i fornelli, altri meno ma sono sempre i ragazzi a dare le direttive, non a caso oggi cucino io.
Cosa cucinano?
Cucinano i piatti della tradizione umbra, la rocciata che è un dolce tipico di Foligno, gli strangozzi con il sugo alla Spoletina, lu bisciu e la pizza. Alla fine c’è un momento conviviale, in cui tutti insieme mangiamo le cose cucinate. La giornata si conclude con una grande festa di famiglia.
I libri come entrano in questa storia?
I libri sono uno strumento importante perché i ragazzi, guidati dalla docente di riferimento, fanno prima un lavoro di conoscenza e approfondimento sui libri scritti dall’autore di volta in volta ospite. Regaliamo ai ragazzi le copie dei libri degli scrittori invitati e stiamo già formando nella scuola una piccola biblioteca. Alla fine dell’anno scolastico, distribuiamo libri agli studenti ritenuti più meritevoli in ciascuno dei tre indirizzi formativi, ristorazione, meccanica ed estetica.
I ragazzi leggono questi libri?
Alcuni sono più restii, ma molti altri sì. Qualcuno legge perfino nelle pause della merenda. Abbiamo scelto libri ad hoc per ogni settore, leggeri, carini e siamo fiduciose che possano nascere interessi e attrazioni.
Tre edizioni, ciascuna con grandi partecipazioni…
Si, nella prima edizione abbiamo avuto Pierdante Piccioni, Antonio Fusco, Marino Bartoletti ed Edoardo Albinati. Nella seconda edizione sono venuti Giuseppe Agresti, Comandante dei Carabinieri, il sindaco del Comune di Foligno e il sindaco del Comune di Trevi, Cristiano Ciardi, Gianluca Savarese, Sara Ortolani, Nora Venturini e Giulio Scarpati.
I ragazzi come accolgono gli autori?
Sono sempre molto interessati e preparati sull’ospite al punto che si preparano perfino le domande.
Gli scrittori come approcciano l’iniziativa?
Chi è caratterialmente molto empatico, si connette immediatamente e fa gruppo con i ragazzi, chi invece parte con più diffidenza, è alla fine quello che si lascia coinvolgere di più dall’entusiasmo dei ragazzi che sanno davvero voler bene e farsi voler bene. Marino Bartoletti è andato via da cuoco diplomato, portando con sé il cappello da chef.
Elena Arcangeli Conti
Qual è lo sguardo della prof su Oggi cucino io?
Molto positivo, è un’esperienza magnifica per l’opportunità che abbiamo di confrontarci, scoprire, apprendere e conoscere. La conoscenza è al centro di questa bellissima iniziativa a cui Sara Ruffinelli ha pensato con grande acume.
E quello dei ragazzi?
I ragazzi, inizialmente timorosi e quasi spaventati, sono rimasti contenti di tutto e di tutti. Hanno svolto egregiamente le loro mansioni di giovani chef tutor in tutte le giornate di Oggi cucino io, con tutti gli autori. Hanno letto i libri, studiato il profilo degli scrittori e si sono portati a casa un bagaglio di esperienza che sapranno custodire con cura.
L’attenzione è stata la stessa con tutti gli autori dietro ai fornelli?
Marino Bartoletti li ha attratti molto parlando delle sue esperienze ma in realtà tutti gli scrittori intervenuti hanno trasmesso messaggi significativi e stimolato riflessioni profonde, anche i sindaci che hanno partecipato e sono più strettamente legati al territorio.
Il format è riuscito a essere in dialogo con la didattica?
Assolutamente sì, siamo riusciti a svolgere pienamente l’attività didattica perché il format non è da questa dissociato, ma procede all’unisono ed è anche per questo che siamo molto soddisfatte, per le esperienze positive che abbiamo portato a casa e per quello che ogni giornata del format ci ha fatto vivere.
Monia Ciancaleoni
Accoglienza, Sala/Bar, domande, cucina, fornelli… come comincia una giornata del format?
Con l’accoglienza degli scrittori ai quali i ragazzi dedicano un momento speciale che è proprio quello dell’accoglienza. Il mio ruolo di docente di Sala/Bar consiste nell’aiutare i ragazzi a curare l’offerta delle bevande ma anche la preparazione delle domande per l’incontro con gli autori. Ogni giornata di Oggi cucino io prevede momenti diversi e l’accoglienza degli ospiti è molto importante perché segna il primo incontro e l’inizio di un’esperienza condivisa. I ragazzi sono molto interessati e partecipi e contribuiscono in maniera determinante al successo dell’iniziativa che si avvia a vivere la terza stagione per raccontare nuove storie e cucinare nuovi piatti.