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Un secolo con Marcello Mastroianni

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Amo la vita e per questo credo di esserne stato riamato”. Marcello Mastroianni riassumeva con un concetto semplice, tutto ciò che la sua incredibile vita gli aveva riservato. L’uomo, l’attore, il mito che ha amato la vita nelle sue fantasiose declinazioni, viene celebrato a cento anni dalla nascita. Schivo e antidivo, avrebbe sicuramente apprezzato, preferendolo ad altre forme celebrative più fragorose, l’omaggio che il quotidiano La Repubblica gli dedica in occasione del centenario. Il 28 settembre, nelle edicole di Roma e del Lazio, ogni copia del giornale sarà accompagnata da un libro in regalo, Mastroianni 100. Un secolo con Marcello. Centosessantasette pagine raccontano un italiano particolare, bello, indolente, disincantato e irresistibile, latin lover a sua insaputa, un interprete che ha pescato personaggi nel caleidoscopio dell’umanità e ha dato voce a tutti, al seduttore, al cornuto, all’omosessuale, al prete. Centocinquanta ruoli, fotografie di e da un Paese che attraverso il cinema, costruiva la sua narrazione in Italia e all’estero. L’iniziativa editoriale, presentata alla Casa del Cinema, incrocia Viva Marcello, la grande retrospettiva che Casa del Cinema dedica all’eterno contemporaneo in pantaloni blu e sciarpa rossa che da una spiaggia assolata di un altrove indefinito, proiettato su un led sempre acceso, accoglie gli spettatori a Largo Mastroianni 1, Casa del Cinema, casa di Marcello.

Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all’estero incontra Maurizio Molinari, direttore de La Repubblica, Alessandra Vitali e Ottavio Ragone, curatori del libro con Conchita Sannino, Paola Malanga, direttrice della Festa Internazionale del Cinema di Roma e Gianpio Sarracco, sindaco di Fontana Liri, il paese dove è nato Marcello Mastroianni, l’eterno contemporaneo da un secolo insieme a noi.

Maurizio Molinari

Direttore, c’è un’idea di Paese che Mastroianni ha raccontato?

E’ un’idea che naviga nell’immaginario di ogni cittadino del mondo. I posti che lui descrive, i personaggi che interpreta e le situazioni che lui racconta, fanno parte dei desideri o degli incubi di ogni cittadino del pianeta. Quando di parla di Made in Italy, dell’immagine dell’Italia, significa che sono valori e immagini che entrano dentro il dna di chiunque, da qualsiasi continente sia nato e provenga. Tutto questo grazie a un grande artista come Marcello Mastroianni.

Il libro Mastroianni 100. Un secolo con Marcello cosa restituisce?

È un libro diverso dagli altri, frutto di uno straordinario lavoro ma soprattutto specchio di un’identità unica che appartiene a ognuno di noi.

La Repubblica, regalando ai propri lettori un libro su “Mastroianni che è l’Italia, dentro e fuori i confini nazionali” fa una operazione culturale…

Per Repubblica la cultura è identitaria fin dalla nascita del giornale. L’intrattenimento fa parte del nostro racconto della società italiana e investire su questi prodotti e contenuti di qualità, rafforza il nostro legame con il lettore. In una parola: Repubblica.

Mastroianni è nella storia di Repubblica, l’intervista con Scalfari, il Venerdì che esordisce con la foto di Marcello in copertina…

Si, ci sono radici antiche come conferma anche l’incontro avuto con Eugenio Scalfari, riportato nel libro che presentiamo. Credo siano radici che nascono dalla volontà di interpretare e raccontare l’anima del Paese. Chiunque può venire nella nostra Redazione e vedere le prime pagine di tutti i supplementi, a cominciare da quella del Venerdì con la foto del nostro straordinario Marcello Mastroianni.

Alessandra Vitali

Mastroianni 100. Un secolo con Marcello, un libro con un profilo particolare?

Ha un profilo particolare perché è un libro che nasce dal cuore della Redazione Spettacolo Repubblica e si estende alla partecipazione e condivisione di tutto il giornale. È un libro in cui abbiamo deciso di raccontare Mastroianni e di rendergli omaggio, lasciando agli scriventi la libertà di scegliere ciascuno il proprio Mastroianni.

Gli autori in base a cosa hanno scelto il proprio Mastroianni?

Hanno raccontato quello che più li incuriosiva, quello di cui si sapeva di meno, quello che ha rappresentato qualcosa per ciascuno di noi che abbiamo lavorato alla realizzazione del libro. Dal racconto di un personaggio così popolare e sfaccettato, emerge il Mastroianni più privato, il suo rapporto con le donne, il grande Mastroianni di Fellini e il Mastroianni meno conosciuto di Marco Ferreri ma anche il ragazzo di umili origini che grazie a un talento straordinario, lascia Fontana Liri e va alla conquista del mondo. E’ un ritratto a tutto tondo realizzato con grandissimo sentimento.

Tipo italiano è una definizione che si adatta a un personaggio tanto poliedrico?

Si adatta a un personaggio come Mastroianni, laddove come tipo italiano intendiamo il portatore di valori positivi universali che riescono a rappresentare l’Italia all’estero e a far parlare di noi, nel migliore dei modi, rappresentando tutto quello che è la nostra cultura e il nostro talento nelle arti.

Ottavio Ragone

Perché un libro su Mastroianni?

Perché è un grandissimo interprete che rappresenta meglio di altri attori, le difficoltà e i drammi dell’uomo contemporaneo, raccontati con bonomia, ironia e autoironia. Non si sente mai un divo, ma al fondo c’è una drammaticità e una tragicità che lui tiene a distanza con il sorriso.

Da cosa emergono?

Certamente emergono nel film testimonianza Mi ricordo, sì, io mi ricordo, che girò con Anna Maria Tatò, la sua ultima compagna, in cui fa il bilancio della sua vita, si racconta e questo suo modo di essere, che era stato sempre percepibile, si rivela pienamente.

Mastroianni è un italiano particolare, anche il libro che lo racconta lo è?

Su Mastroianni è stato scritto tantissimo, noi abbiamo cercato di offrire contenuti originali, senza voler insegnare nulla ma recuperando aspetti di solito trascurati. Per raccontare il suo paese natale, siamo andati a Fontana Liri, in provincia di Frosinone, abbiamo visto la casa in cui è nato e vissuto da bambino, abbiamo parlato con gli abitanti e conosciuto il sindaco.

Biografia e carriera?

Si, ci sono tanti aspetti della sua straordinaria carriera raccontati attraverso saggi critici delle grandi firme del nostro giornale.

Il libro cosa può lasciare al lettore?

Un’emozione nuova e il senso del valore, oggi, di Mastroianni.

È un saggio o un racconto?

È un racconto saggio nella vita e nella carriera di Marcello Mastroianni.

Paola Malanga

Mastroianni nome e nume tutelare della 19° Festa del Cinema di Roma…

Non poteva che essere così perché Mastroianni è tra i più grandi attori non solo del cinema italiano, ma della storia del cinema mondiale. Amatissimo non solo dagli italiani ma da tutti coloro che hanno potuto apprezzarlo sullo schermo o conoscerlo dal vivo, non poteva che essere il nostro nume tutelare nell’anno che ne celebra il centenario. La sua foto campeggia sul poster della Festa ed è esposta in tutta Roma.

Il cinema ha memoria?

Si, il cinema ha memoria ma soprattutto hanno memoria gli spettatori che rivedono volentieri film che conoscono già o che non conoscono e vogliono scoprire. La memoria esiste ed è molto più importante di quello che si crede.

La Festa del Cinema di Roma celebra il centenario di Mastroianni conuna bellissima retrospettiva, Viva Marcello. Qual è il valore di queste iniziative?

Il valore è molto importante se si propone una memoria viva. L’intenzione di queste retrospettive non deve essere solo celebrativa, ma deve servire a coltivare una memoria vivente. Marcello Mastroianni lo testimonia, Marcello è ancora e sempre uno di noi.

Gianpio Sarracco

Sindaco, quanta memoria c’è a Fontana Liri di Marcello Mastroianni?

Fontana Liri conserva l’Estratto di nascita di Marcello Mastroianni. Nella biografia di una persona si parte sempre dal suo luogo di nascita e a Fontana Liri, oltre all’estratto di nascita, c’è la casa natale dove è nato e ha abitato.

In che via si trova?

Via Pola.

Ci sono luoghi, vie o piazze dedicate all’illustre concittadino?

Si, c’è una piazza intitolata a lui, Piazza Marcello Mastroianni che è la piazza del Municipio. Alla cerimonia di intitolazione partecipò la figlia Barbara che veniva spesso a visitare la nostra terra. Nel corso degli anni Fontana Liri ha reso omaggio alla memoria di Mastroianni con alcune opere in suo onore, un Murales, una installazione artistica luminosa, una fontana che con il getto d’acqua forma uno schermo dove viene proiettata una immagine di Marcello Mastroianni, un ologramma molto suggestivo. Inaugureremo tra pochi giorni una quarta opera, una installazione artistica luminosa di Franco Bianchi Poteca per rendere omaggio al nostro concittadino più famoso nel mondo.

Fontana Liri è nel libro realizzato da La Repubblica?

Certamente perché Marcello Mastroianni nasce a Fontana Liri dove il padre Ottorino lavorava nel Regio Polverificio, uno stabilimento militare tra i più importanti in Italia per la produzione di polveri. Era uno dei mille dipendenti dello stabilimento, il quarto in Italia per produzione di polveri durante la guerra. Marcello ha abitato a Fontana Liri fino a quattro anni, fin quando il padre fu trasferito a Torino.

Ha conservato un rapporto con il suo paese natìo?

Si, soprattutto agli inizi della sua carriera cinematografica. Qualche volta è venuto per partecipare a qualche evento famigliare, nel 1957 è stato padrino di battesimo di un suo cugino. L’ultima visita l’ha fatta nel 1988, quando ha girato il film Splendor ad Arpino, un Comune che confina con Fontana Liri. Pochi giorni fa, abbiamo avuto in visita la figlia Chiara Mastroianni ed è stato un momento molto emozionante.  

Maria Teresa Rossi
Maria Teresa Rossi
Osservo, scrivo, racconto. Per la Fondazione Osservatorio Roma e per Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all'estero..

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