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Caruso Tribute Prize

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Se questo signore continuerà a cantare così, farà parlare di sè il mondo”. Era la previsione di Arturo Toscanini dopo aver  ascoltato per la prima volta Enrico Caruso. Un parere che si è rivelato profetico perchè il tenore napoletano ha fatto cantare il mondo in italiano, portando l’opera lirica a New York e al successo planetario ‘O Sole mio, la regina della canzone napoletana. Caruso ha vissuto un’esistenza breve ma intensa, 48 anni di genio, creatività e imprenditoria che ha avuto New York come scenario importante. In 17 anni ha trasformato il Metropolitan Opera House nel tempio della lirica, ha diffuso la musica sui vinili ed è stato punto di riferimento per la spaesata comunità italiana a New York che si aggregò attorno a lui e si affermò nella propria identità culturale, incoraggiata dalla bellissima storia di emigrazione di un tenore diventato idolo. A 151 anni dalla nascita e a 103 anni dalla morte, il Caruso Tribute Prize ideato da Dante Mariti e prodotto da Melos International, celebra il tenore che ha conquistato l’America, diventando la prima star mediatica dell’era contemporanea. Il Caruso Tribute Prize è attribuito a personalità e talenti che in ambiti diversi, attraverso l’arte e la cultura, valorizzano l’eredità culturale di un uomo che con il canto ha contribuito alla affermazione della cultura identitaria italiana nel mondo. Roma presenta il Premio, nella Sala Stampa della Camera dei Deputati e New York lo accoglie, con una cerimonia di consegna il 15 ottobre all’Istituto Italiano di Cultura e una partecipazione alla Parata del Columbus Day, giornata simbolo per gli Italiani d’America, ospite del Comites New York. Rai Italia diffonderà la cerimonia di premiazione realizzando un docufilm, per rendere omaggio a uno dei più grandi interpreti della storia della musica, un Italiano che è nato e morto a Napoli e in una parentesi di vita all’estero, ha conquistato il mondo.

Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all’estero incontra Dante Mariti, Fabrizio Ferragni, Michele Sarno, Angelo Maietta, Alessandro Lora e Barbara Politi.

Dante Mariti

Ideatore del Caruso Tribute Prize

 Che valore assume oggi un Premio nel nome di Caruso?

Il Caruso Tribute Prize è alla sua quinta edizione ed è stato istituito per promuovere e mantenere in vita la memoria di Enrico Caruso che è stato uno dei primi grandi artisti a esportare l’opera lirica italiana, contribuendo a creare il patrimonio culturale di cui l’Italia è oggi orgogliosa. La grande opera italiana è stata iscritta nella lista rappresentativa dell’Unesco ed è pertanto patrimonio dell’umanità. Il Caruso Tribute Prize 2024 si inserisce nelle celebrazioni per i 150 anni dalla nascita di Enrico Caruso, un anniversario celebrato con grande intensità.

Il Premio nasce in Campania, Roma lo lancia, New York lo accoglie con patrocini istituzionali importanti…

È un premio internazionale, assegnato a personalità italiane e straniere che si sono distinte in vari ambiti, rafforzando i legami tra Italia e Stati Uniti.  È patrocinato dalla Regione Campania, dal Consolato Italiano a New York e ha Rai Italia come media partner. La cerimonia di consegna del Premio si è svolta all’Istituto Italiano di Cultura a New York e tra le personalità premiate, c’è il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, il prof. Fabio Finotti, che ha ricevuto il Caruso Tribute Prize in considerazione dell’impegno e la tenacia con cui si fa promotore e portavoce della cultura italiana a New York.

Fabrizio Ferragni

 Direttore Rai Offerta Estero

Direttore, Rai Italia diffonde il Caruso Tribute Prize, un Premio che nasce in Italia ma ha una vocazione internazionale…

Il Caruso Tribute Prize diventerà un docufilm per raccontare in modo moderno, agile, veloce, incisivo, attraente quello che è un must della nostra cultura. La nostra impostazione guarda alla contemporaneità, senza dimenticare le nostre radici. In questa ottica stiamo producendo sempre più programmi e sempre più ore di trasmissioni, per stare su quelle cose che interessano i nostri connazionali, quelli che si sono spostati tanti anni fa, tante generazioni fa o qualcuno dei centomila ragazzi che ogni anno lascia il nostro Paese per cercare di studiare meglio o cercare un lavoro più appagante.

Quanto sono importanti premi come il Caruso Tribute Prize per avvicinare in maniera consapevole le nuove generazioni di italiani che vivono all’estero, alla conoscenza della cultura italiana?

Iniziative come il Caruso Tribute Prize servono a ricordare le cose che piacciono all’estero e sono più rappresentative. La lirica è diventata patrimonio mondiale dell’umanità e certamente è qualcosa che ci caratterizza ed è amata all’estero. Nel mese di giugno si è svolta una grande manifestazione a Verona, la metà dell’Arena era composta da stranieri e vedere come leggevano i sottotitoli e si appassionavano alle musiche, ci ha fatto capire il valore universale dell’Opera. Un maestro della musica come Caruso, un cantante così importante, può essere riscoperto o scoperto  anche se in una stagione diversa, nonostante i giovani cantino altre cose.

Il 2024 è un anno celebrativo per la Rai che all’estero rappresenta l’informazione più tradizionale e autorevole ed è uno strumento per rinsaldare le radici con l’Italia. Celebrare e diffondere Caruso per attualizzare la sua eredità musicale, ma Rai Italia è sempre e ovunque per raccontare e diffondere la cultura italiana nel mondo?

Cento anni di radio e settanta di televisione, la Rai celebra anniversari importanti, anni scanditi da radiocronache e immagini che hanno raccontato passaggi epocali. È arrivato il momento di guardare avanti, ai giovani che si informano sullo smartphone o guardano la tv on demand. Il palinsesto personalizzato è la nuova dimensione per uno spettatore che cambia modalità di fruire il mezzo televisivo. Rai Italia arriva in 200 Paesi nel mondo e sta lavorando seriamente a una trasmissione sul web, in diretta streaming, sull’Asia per arrivare a una profilazione dell’utente, capire chi è, cosa guarda e cosa vuole. Intanto, diffondiamo il docufilm su Enrico Caruso e contribuiamo a far conoscere la grande cultura italiana.

Michele Sarno

avvocato e testimonial del Caruso Tribute Prize

Caruso è nato e morto a Napoli ma la sua voce ha abitato il mondo?

Credo che Caruso sia cittadino del mondo ma noi Campani  rivendichiamo con orgoglio la sua appartenenza a una terra che lo ama profondamente.

La Campania lo celebra, l’istituzione a Napoli di un Museo Nazionale intitolato a Caruso ne consolida l’appartenenza…

È un punto di partenza importante, segno che il nostro Paese capisce l’importanza di puntare sulle sue eccellenze culturali. Caruso è l’emblema dell’eccellenza italiana ma è necessario valorizzare tutto il Made in Italy, fatto di passioni e del grande romanticismo del popolo italiano.

L’istituzione di premi internazionali che onorano personalità italiane, aiutano a raccontare agli italiani di terza e quarta generazione da dove arrivano e qual è la loro storia?

L’emigrazione è stata la grande fortuna del mondo, gli Italiani hanno arricchito il mondo con il loro ingegno, con  la  capacità romantica di affrontare i temi e con la passione che mettono nel risolvere i problemi. Gli Italiani che vivono all’estero si sentono molto orgogliosi del nostro Paese e tutto ciò che serve a ricordare loro chi sono e da dove sono partiti, li aiuta a rinsaldare le radici culturali e a coltivare il rapporto con l’Italia.

Angelo Maietta

 produttore di format originali sul Made in Italy

Professore, come si promuove il Made in Italy in maniera innovativa?

Il Made in Italy si promuove innanzitutto recuperando i talenti italiani e l’eredità culturale, in primis con la lingua italiana. Non bisogna dimenticare il nostro idioma, perché l’italiano è un fondamentale elemento identitario. Sono contento di questo premio perché ci offre la possibilità di ricordare non solo Caruso ma ciò che Caruso ha rappresentato, l’eccellenza italiana nel mondo che spesso viene mistificata o dimenticata. Caruso ha dimostrato come l’eccellenza italiana si sia fatta valere in tutto il mondo e oggi che ne celebriamo il ricordo, ne affermiamo l’eterna attualità.

I temi promossi dal Caruso Tribute Prize arriveranno a un’ampia platea, anche televisiva. È un modo intelligente per parlare di italianità?

L’Italia è il Paese che ha l’80% del patrimonio culturale mondiale e il Made in Italy non è soltanto moda e cibo ma è anche italianità, eccellenza e cervello ed è questo che dobbiamo portare all’estero. Ringrazio in modo particolare Fabrizio Ferragni, direttore di Rai Offerta Estero, per il grandissimo lavoro di esportazione e importazione dell’italianità verso l’estero e dall’estero in Italia perchè Rai Italia svolge un ruolo fondamentale nella connessione degli Italiani all’estero con il proprio Paese.

Alessandro Lora

 tenore

La sua storia di tenore ha da sempre un idolo, Enrico Caruso. Ricevere un premio nel nome di Caruso consacra il suo felice rapporto con New York?

Torno a New York dove mi sono esibito lo scorso anno come prima data con un concerto che ho portato in giro per il mondo. E’ una grande emozione e motivo di orgoglio ricevere un premio nel nome di Caruso che mi è da sempre carissimo, tra l’altro in un giorno, il 15 ottobre, che è una data molto importante nella mia vita.

Esibirsi a New York dove Caruso ha portato l’opera lirica significa rinnovare la forza del bel canto italiano?

Cantare a New York è il sogno di tutti ed è un grande onore per me che torno per la seconda volta, proprio nel mese in cui gli italoamericani celebrano la cultura italiana. Spero di continuare a portare alto il nome dell’Italia nel mondo, con il canto.

Quanto devono oggi i giovani tenori a Enrico Caruso?

Enrico Caruso è il top per i tenori. Tutti devono dare qualcosa in memoria di Caruso e dei grandi tenori del passato. Se non ci fossero stati loro, oggi noi non potremmo  imparare da loro e cercare di assomigliare loro il più possibile.

Celebrare Caruso e rinnovare la sua memoria musicale che significato ha?

Un significato immenso. Evviva Caruso, evviva l’Opera italiana riconosciuta dall’Unesco patrimonio dell’umanità.

Barbara Politi

giornalista e conduttrice

Accompagnare idealmente Caruso da Roma a New York che cosa significa?

È una grande emozione perché mi sento moralmente e idealmente vicina alla Campania, la terra a cui Caruso appartiene e dove il Caruso Tribute Prize è nato. E’ una regione che amo e frequento molto per motivi professionali. Accompagnare il Premio significa accompagnare in un viaggio ideale, le eccellenze che riescono a farsi ambasciatori del grande orgoglio italiano. L’edizione 2024 è stata ricca di emozioni, il palco all’Istituto Italiano di Cultura a New York  che ci ha ospitato, è stato calcato da grandi personalità del mondo della musica e non solo alle quali è stato attribuito il Premio.

Oltre alla cerimonia di consegna del Premio, il Caruso Tribute Prize  ha sfilato nella parata del Columbus Day…

Si, il Caruso Tribute Prize ha partecipato alla tradizionale parata nella grande festa degli italiani a New York. Caruso è stato antesignano in tante cose e se Colombo ha scoperto l’America, Vespucci le ha dato il nome, Caruso l’ha sicuramente fatta cantare.

Maria Teresa Rossi
Maria Teresa Rossi
Osservo, scrivo, racconto. Per la Fondazione Osservatorio Roma e per Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all'estero..

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