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Bernadette De Lourdes, un musical per il Giubileo

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Centosessanta anni fa, in un paesino del sud-ovest della Francia, a una ragazzina di quattordici anni accade qualcosa di eccezionale. Bernadette Soubirous, una pastorella povera e analfabeta che viveva a Lourdes, racconta di avere continue visioni di una Signora vestita di bianco. Il luogo è sempre lo stesso, la Grotta di Massabielle. Il piccolo borgo viene sconvolto dalle sue rivelazioni, sollecitate da Aquero (quella là), il termine occitano con cui Bernadette chiamava la Signora che si sarebbe poi rivelata essere l’Immacolata Concezione. Nel 1933 Papa Pio XI canonizza Bernadette per l’esemplarità della sua vita religiosa e Bernadette Soubirous diventa per il mondo, Santa Bernadette di Lourdes.

Cosa era successo dall’11 febbraio 1858, data della prima apparizione, al 1933 quando la pastorella diventa santa? Perché la sua storia attraversa le generazioni, non conosce confini territoriali e Lourdes, la Grotta di Massabielle sono diventati luoghi di riferimento e pellegrinaggio mariano per i cristiani di tutto il mondo? Ma soprattutto, come si può raccontare questa storia con un linguaggio contemporaneo, ai credenti e ai non credenti, a chi la conosce e a chi la ignora, a un pubblico adulto e a un pubblico giovane?

Un musical, Bernadette De Lourdes, realizzato partendo dall’esame di un vecchio quaderno che racconta le fasi istruttorie della commissione esaminatrice, delizia pubblici diversi, di età differenti. Dopo aver debuttato a Lourdes, dove tutti conoscevano la storia e tutti sono rimasti ugualmente colpiti, il musical ha emozionato la Francia. Inserito nel calendario ufficiale del Giubileo 2025, debutta a Roma, all’Auditorium Conciliazione e comincia il suo viaggio in Italia.

Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all’estero incontra Serge Denoncourt, regista e autore del Libretto, Vincenzo Incenzo che ha tradotto e adattato musica e testo, Gaia Di Fusco straordinaria interprete di Bernadette, Fabrizio Voghera, l’Abate Peyramale.

Serge Denoncourt

Il musical racconta una storia che conserva inalterata la sua attualità. A chi parla?

Il musical non racconta la storia di una santa, ma di una ragazza normale a cui succede qualcosa di incredibile. Non sappiamo se è vero o non è vero, ma sicuramente succede una cosa e lei si ritroverà da sola contro il mondo degli adulti. È una storia moderna.

In cosa lo è?

È una favola sull’adolescenza e sulla voglia di andare fino alla fine del nostro sogno. Questa è la storia di Bernadette.

C’è davvero un vecchio quaderno ritrovato dietro alla costruzione del musical?

Si, è il quaderno del Commissario Jacomet, a capo della commissione d’inchiesta che raccoglieva le rivelazioni di Bernadette. Per lui Bernadette era una bugiarda, una ragazza che si era inventata tutto. Io ho letto tutte le sue note, i verbali e ho capito che la storia è molto più complessa di quello che pensiamo.

Perché?

Bernadette non ha detto subito, anzi non ha mai detto di aver visto la Madonna. Ho capito anche che il Commissario Jacomet aveva le sue ragioni per non credere a Bernadette. Ho costruito lo spettacolo intorno a questa inchiesta, per sapere se Bernadette era una bugiarda o diceva la verità.

Il musical è inserito nel calendario ufficiale del Giubileo 2025. Che significato ha per lei?

La verità?

Certamente…

A me non fa un effetto particolare perché io sono il regista di un musical che presento dovunque ci sia la possibilità di far vedere questo spettacolo. Sono molto contento che sia stato inserito nella programmazione del Giubileo, ma lo sono sempre quando presento questo spettacolo. Sono un regista che racconta delle storie, dappertutto nel mondo.

I giovani che verranno a vedere il musical, cosa devono aspettarsi?

Parlo direttamente a loro…venite a vedere lo spettacolo perché è una storia per voi, che parla di voi. È una storia che parla di un’età in cui vogliamo credere a tutto e tutti dicono che abbiamo torto.

Vincenzo Incenzo

Coma si fa ad accettare “in due minuti” la sfida di tradurre un musical dal francese all’italiano?

Perché si rimane folgorati da una scrittura musicale e letteraria netta, semplice ma al contempo intensa. È stato un grande lavoro ma volevo rispettare assolutamente il fascino della versione originale.

È contento del risultato?

 Credo che siamo arrivati a un bellissimo traguardo anche grazie agli interpreti straordinari di questo musical.

Bernadette come parla e come canta in italiano?

Canta con il cuore, canta con l’anima. Il suo linguaggio è molto semplice ma puro e si porta dietro una storia e un mondo che è quello delle sue origini. È un mondo povero, schiacciato dai grandi poteri che conferiscono a quella stagione, una grande divisione tra alto e basso.  Bernadette si muove in questo mood, con una grande semplicità, mantenendo i suoi colori, la sua povertà, il suo spirito ma con una visione. Questo le dà una luce e una proiezione che non appartiene a questo mondo ma a un pensiero superiore.

La musica diventa vettore di conoscenza e spiritualità di una storia iniziata 160 anni fa?

La musica non è perimetrabile, non ha steccati, arriva diretta dove deve arrivare, più di tanti codici. È il binario migliore per veicolare oggi un messaggio come quello di Bernadette.

Gaia Di Fusco

Cosa significa oggi per una ragazza di 23 anni, interpretare il ruolo di Bernadette De Lourdes?

È una grande responsabilità che all’inizio mi ha spaventata. Mi sembrava tutto molto diverso dalla mia vita di ogni giorno e da quella che vivono i giovani come me. Poi mi sono lasciata affascinare da questo spettacolo che non racconta la storia di Bernadette in quanto santa, ma semplicemente la storia di Bernadette.

Chi è Bernadette?

Bernadette è una ragazzina di 14 anni che con forza e tenacia porta avanti la sua idea. Giovanissima, analfabeta, la più povera del paese e soprattutto donna, Bernadette porta a termine il suo compito indipendentemente da ciò che succedeva attorno a lei.

Debuttare a Roma, all’Auditorium della Conciliazione in un musical inserito nel calendario giubilare che significato ha?

Il debutto è a Roma e l’Auditorium Conciliazione è la mia prima casa. Sono molto contenta, non potevo desiderare posto ed evento diverso per debuttare con questo spettacolo.

Con quali argomenti inviteresti i giovani, tuoi coetanei, a vedere lo spettacolo e a interessarsi alla storia di Bernadette?

La semplicità di Bernadette arriva a noi giovani che abbiamo bisogno di semplicità e di essere ascoltati. Se verranno a vedere lo spettacolo, apprezzeranno il suo linguaggio semplice, la forza, la tenacia con cui si esprime e  affronta le autorità e gli adulti che erano intorno a lei. Riesce a farlo perché Bernadette crede veramente nelle cose che dice. Oggi molti giovani hanno ideologie forti che non sempre vengono appoggiate dagli adulti o accettate nelle scuole, nella società, nella vita quotidiana.

Vedere uno spettacolo su Bernadette come aiuta?

Aiuta a riflettere. Bernadette, anello più debole di una catena tanto più grande di lei, si trova al centro di un uragano. Non viene creduta da nessuno ma riesce comunque a portare a termine il suo pensiero. È ciò che consiglio di fare ai ragazzi e sono sicura che la forza e la tenacia di Bernadette sia il miglior messaggio. Io so perfettamente che in questa epoca molto spesso noi ragazzi a volte non veniamo compresi ma è importante portare a termine quello in cui crediamo.

Fabrizio Voghera

L’Abate Peyramal, un ruolo da cattivo in una storia incentrata sulla bontà?

Interpreto l’Abate Peyramal con la consapevolezza che non è un cattivo vero. È il parroco di Lourdes, forse scontroso ma non cattivo. Si trova di fronte a Bernadette, una ragazzina che con le sue rivelazioni crea molto trambusto nel piccolo paese. Lui la redarguisce, ma la interroga, quasi scherzosamente, guardandola dall’alto verso il basso.

Cosa le chiede?

Chi sei tu che vieni qua e dici che hai visto la Madonna, mettendo in ginocchio tutti? Stai mettendo in difficoltà la tua famiglia, non è così che si può andare avanti… L’Abate Peyramal mette a dura prova Bernadette, una ragazzina semplice che dice solo la verità.

E non dice di aver visto la Madonna…

Bernadette non dice mai di aver visto la Madonna. Questo è uno spettacolo non per credenti, è un musical che pone dubbi ai quali tutti i personaggi in scena cercano di dare risposte.

Ci riescono?

Tutti si trovano nella difficoltà di capire chi hanno veramente davanti. L’Abate Peyramal risolverà questo suo dubbio e sarà uno dei primi a credere a Bernadette. Quando Bernadette gli dice Tu mi stai chiedendo chi è questa Aquerò… lei mi ha detto Io sono l’Immacolata Concezione. A quel punto Peyramal crolla perché capisce che una ragazzina analfabeta che non va a scuola, non poteva  conoscere una definizione che girava solo negli ambienti ecclesiastici.

E cosa le dice?

Tu sai cosa significa quello che hai appena detto? Bernadette risponde di no e l’Abate Peyramal le chiede E allora come puoi dirlo? E Bernadette risponde Lo so perché l’ho ripetuto tante volte, tornando dalla grotta. A questo punto l’Abate canterà una bellissima Aria, Io credo a te che ho la fortuna di interpretare su questo bellissimo palco, in un musical meraviglioso.

Ha ragione a dire che l’Abate Peyramal…

Non è assolutamente un cattivo.

Maria Teresa Rossi
Maria Teresa Rossi
Osservo, scrivo, racconto. Per la Fondazione Osservatorio Roma e per Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all'estero..

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