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I giovani del Servizio Civile Universale per il Giubileo 2025

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Il Giubileo della Chiesa Cattolica 2025 è un evento che pone Roma al centro dell’attenzione planetaria e porta a Roma pellegrini provenienti da tutto il mondo. Accoglierli è una grande responsabilità che la Santa Sede condivide con lo Stato Italiano e Roma Capitale. Sono attesi oltre 32 milioni di pellegrini che arriveranno a Roma in gruppi organizzati o con viaggi programmati individualmente. A gennaio, il primo mese dell’Anno Giubilare, hanno varcato la Porta Santa oltre un milione di fedeli. Una presenza importante nella complessa struttura organizzativa che accoglie i pellegrini, è rappresentata dai ragazzi del Servizio Civile Universale per il Giubileo della Speranza.

Sono 632 i giovani di età compresa tra 18 e 28 anni, selezionati come volontari del Programma quadro promosso dal Ministro per lo Sport e i Giovani, attraverso il Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale, in sinergia con il Commissario Straordinario di Governo per il Giubileo 2025. Si individuano con facilità, ragazzi e ragazze che indossano la pettorina arancione del volontario con la scritta Giubileo 2025 e il sorriso vocato all’accoglienza di chi attraversa il mondo per vivere con pienezza il Giubileo della Speranza. I giovani volontari dedicano un anno della loro vita al Servizio Civile Universale che incontra per la prima volta dalla sua istituzione nel 1972, il Giubileo della Chiesa Cattolica. Sarà per tutti un’esperienza di condivisione di valori e intenti, che si concretizza in servizio alla comunità che è anche un investimento sul loro futuro.

Accogliere e orientare i pellegrini, assisterli, aiutarli a vivere il Giubileo in sicurezza e tranquillità, collaborare con le autorità per monitorare i flussi, diventare ambasciatori di pace e solidarietà, è  un’occasione di crescita personale che traghetta i giovani volontari  nella dimensione di cittadini consapevoli. Lo Stato italiano premia l’impegno di ciascun volontario, riconoscendo crediti formativi spendibili per futuri concorsi nell’Amministrazione Pubblica. Ogni concorso riserverà il 15% dei posti disponibili a chi si sarà impegnato nel Servizio Civile Universale. I 632 giovani volontari che hanno superato le selezioni per impegnarsi nell’Anno Santo 2025, sono stati festeggiati il 31 gennaio al Teatro Argentina dalle autorità dello Stato italiano, vaticano e dal sindaco di Roma Capitale. Una platea colorata, motivata e sorridente ha restituito il volto bello e puro di una gioventù da cui c’è da imparare.

Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all’estero incontra Mons. Rino Fisichella, il Ministro Andrea Abodi e Agostino Miozzo.

Mons. Rino Fisichella

Pro Prefetto Dicastero dell’Evangelizzazione Stato Città del Vaticano

I giovani impegnati come volontari nel Giubileo sono un grande segno di speranza universale?

Assolutamente sì, ed è una speranza molto concreta. Lo si vede dai loro volti e dai loro sorrisi. È la speranza che dà entusiasmo, il segno tipico dei giovani di guardare al futuro impegnandosi adesso. È in questo momento che c’è bisogno di speranza e l’impegno concreto che questi giovani offrono, la generosità con la quale donano il proprio tempo, rinunciando a tante altre attività, è uno di quei segni concreti di cui abbiamo particolarmente bisogno.

Il Giubileo dei Giovani è in programma dal 27 al 30 luglio ma per i ragazzi del Servizio Civile Universale, il Giubileo dei Giovani dura tutto l’anno?

Certamente sì. Questi ragazzi sono il biglietto da visita che tutti i pellegrini si troveranno davanti quando arriveranno a Roma e a Piazza San Pietro. Troveranno volti giovani, sorridenti, entusiasti di mettere il loro tempo al servizio degli altri e soprattutto capaci di una spassionata dedizione.

Andrea Abodi

Ministro per lo Sport e i Giovani

Il Giubileo è un evento religioso e laico a cui lo Stato e il Governo italiano partecipano con grande impegno…

Sì, nell’ambito di una collaborazione che diventa sempre più vincente, il gioco di squadra tra le istituzioni induce ad avere un atteggiamento diverso anche da parte del cittadino. A ciascun cittadino arriva il segnale che le istituzioni da noi rappresentate, si occupano del bene comune.

Il bene comune, un concetto importante che è un piacere sottolineare…

Il bene comune è l’elemento distintivo non soltanto a qualificare o meno le nostre rispettive titolarità. Quando si parla di Giubileo, al di là dell’aspetto meramente religioso, si parla di sensibilità, di umanità e di relazioni.

È il Giubileo della Speranza?

Stavo proprio per sottolineare questo tema perché con il Giubileo si parla di speranza, un concetto che dovremmo cercare di favorire attraverso i nostri comportamenti, con le opportunità che offriamo, con la capacità di trasformare i buoni propositi in azioni concrete.

Il Servizio Civile Universale che ruolo svolge nella promozione della speranza?

Il Servizio Civile è la rappresentanza della speranza, non soltanto simbolica ma pratica. Sono felice che il Servizio civile abbia rinnovato, con ancora maggior vigore, questa opportunità, con una presenza sul campo che farà bene non soltanto al Giubileo, non soltanto ai ragazzi che sono a disposizione ma anche alla comunità e alla città.

632 giovani per accogliere e accompagnare i pellegrini nell’esperienza giubilare?

I pellegrini vengono accolti dal sorriso, dall’educazione e dalla gentilezza di questi giovani e tutto questo contribuisce alla speranza.

Perché oggi è un ministro felice?

Oggi sono un ministro felice e cercherò di rinnovare questa felicità anche entrando negli impegni quotidiani, come se fossi uno di loro. Cercherò, senza disturbare, di accompagnarmi a loro e di essere parte di questa esperienza.

Agostino Miozzo

Collaboratore del Commissario Straordinario del Governo per il Giubileo 2025

L’impegno dei giovani del Servizio Civile Universale che per la prima volta incontra il Giubileo, che storia racconta?

È innanzitutto la storia del futuro. Il volto di un universo che non è solo fatto di social e telefonini, ma anche di ragazzi che si impegnano in settori delicati e critici. Un contesto diverso che non è quello di solito rappresentato dai media.

Chi sono i giovani volontari?

Sono un pezzo della nostra società, 632 ragazzi che hanno deciso di dedicare un anno della loro vita a un periodo particolare. E’ una bella fotografia.

Il Giubileo 2025 è il primo Giubileo che sarà raccontato anche attraverso i social. I giovani hanno un ruolo importante anche in questo?

Certamente, anche i social avranno un ruolo nel racconto del Giubileo della Speranza. I giovani selezionati non hanno il volto dello standard comune rappresentato da alcuni social, non riflettono lo stereotipo del ragazzo che mira al successo e all’ostentazione. Il loro è un altro volto, è il volto della normalità e dell’aspirazione alla speranza. In questo sono assolutamente coerenti con questo grande Giubileo.

Tra i milioni di pellegrini in arrivo a Roma, ci sono anche gli Italiani che vivono all’estero…

Spero che arrivi ai tanti Italiani che vivono all’estero, un messaggio bello e importante. I giovani del Servizio Civile Universale saranno il bigliettino da visita che accoglierà anche i nostri connazionali che tornano dai Paesi lontani dove molti anni fa si sono dovuti trasferire. Troveranno ad accoglierli il sorriso dei nostri giovani, un sorriso che è in loro, non è solo estetico ma è nello spirito.

Maria Teresa Rossi
Maria Teresa Rossi
Osservo, scrivo, racconto. Per la Fondazione Osservatorio Roma e per Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all'estero..

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