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Bill Fontana per la Campana della Basilica di San Pietro

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La grande Campana della Basilica di San Pietro, Bill Fontana, l’ambasciatore Umberto Vattani,  TRECCANI e MAXXI, sono i protagonisti di una significativa operazione culturale che si inserisce nelle iniziative per il Giubileo della Speranza. La grande Campana di San Pietro, la maggiore tra le 6 collocate nella cella campanaria posta sotto l’orologio di sinistra della Basilica, racconta una storia importante. Fusa nel 1785 da Luigi Valadier, famoso cesellatore del bronzo, è considerata un capolavoro di arte fusoria. Il peso di circa 9 tonnellate e mezza, l’ha resa famosa anche come Il Campanone di San Pietro.

È una campana per lo più silente, suona solo in rare occasioni ma rappresenta un simbolo potente per la comunità cristiana mondiale. Bill Fontana, artista statunitense di fama planetaria, impegnato dagli Anni Settanta nella sound art, definito dal Ministro della Cultura Giuli “genio della struttura del suono e maestro di arte multimediale”,ha realizzato un progetto originale e innovativo che è riuscito a cogliere suono e voci del Campanone di San Pietro nel suo apparente silenzio. L’esperimento Gli Echi muti di una grande scultura sonora- Il Campanone di San Pietro, è stato presentato al MAXXI e accolto per quello che è, un grande esperimento di significato religioso, destinato a cambiare radicalmente la percezione del Campanone di San Pietro.

L’ascolto delle vibrazioni della grande campana, realizzato da vicino attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative e sensori sensibilissimi, ha permesso di catturare suoni impercettibili che una installazione sonora nel Portico di San Pietro, rende ora perfettamente udibili attraverso dodici altoparlanti di ultima generazione. Un libro edito da TRECCANI, in italiano e inglese, racconta, con testi e immagini, la spettacolare operazione.

Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all’estero incontra l’ambasciatore Umberto Vattani, presidente della Venice International University e visionario promotore del progetto,  Massimo Bray direttore TRECCANI, Valentino Catricalà, critico d’arte e co- curatore e Monia Trombetta, direttrice MAXXI Arte.

Umberto Vattani

Ambasciatore, il progetto di Bill Fontana per la Basilica di San Pietro come cambia il racconto del Campanone?

Cambia il racconto del Campanone ma soprattutto del Giubileo. Il Giubileo, nella storia, è sempre stato circoscritto alla città di Roma. Grazie a questo suono del Campanone che non rispetterà nessuna frontiera e andrà da una parte all’altra dell’Universo, noi invieremo dappertutto il messaggio del Giubileo della Speranza.

In passato il Giubileo veniva vissuto in maniera diversa?

Era decisamente diverso. In passato si potevano mandare immagini, fotografie, cartoline del Giubileo. Con questa installazione arriva proprio il suono che riavvicina e arriverà perfino a OSAKA, in occasione di EXPO’ 2025.  Nel Padiglione della Santa Sede i visitatori ascolteranno esattamente gli stessi suoni che i pellegrini ascoltano a Roma entrando nella Basilica di San Pietro.

Qual è la grande innovazione concettuale del progetto?

Si trattava di rendere udibile quello che è invisibile e che non si è mai sentito. Per la prima volta una campana muta, con il batacchio fermo, non solo dimostra di ascoltare tutto quello che accade intorno a sé ma dimostra anche di saper rispondere con una voce diversa. Ora tutti potranno sentire questa voce. Bill Fontana va alla ricerca dei suoni nascosti e ritiene che ogni cosa abbia una sua vibrazione. Si tratta solo di ascoltare con attenzione.

Lei ha partecipato all’esperimento con l’artista sul Campanone?

Certo, siamo saliti sul Campanile ed è già questa un’esperienza straordinaria. Si salgono scalette e scalettine, si arriva in alto davanti alle campane sostenute da immense travi ed è lì che si trova il Campanone. Con Bill Fontana abbiamo posto sensori sofisticati attorno alla circonferenza della campana, abbiamo ascoltato con le cuffie i suoni e  registrato per ore.  Noi volevamo strappare a tutti i costi la voce nascosta di quella straordinaria campana di bronzo!  

E ci siete riusciti…

E ci siamo riusciti.

Massimo Bray

Cosa racconta l’esperimento di Bill Fontana in un luogo e un tempo di per sé straordinario?

Conoscevo Bill Fontana come artista e compositore abituato a lavorare sui temi di sound art, masono rimasto molto colpito dalla sua decisione di provare a misurarsi, in un momento particolare e in un luogo di straordinaria valenza storica, con questa idea della cultura del silenzio. Il cardinal Gambetti ci ha ricordato, attraverso un pensiero evocato dall’ambasciatore Vattani nel corso della presentazione al MAXXI, come la tecnologia e i suoni legati alla tecnologia, servano anche a far riflettere sulla spiritualità. Credo che l’esperimento di questi echi muti, come li definisce l’artista,di una grande scultura sonora che riprende il Campanone del Valadier, riesca a farci riflettere sui nostri tempi. È come se oggi tutti scoprissimo di aver bisogno di una cultura del silenzio per fermarci ogni tanto. Siamo circondati da continue stimolazioni che ci arrivano dal mondo digitale e dalla necessità di essere continuamente connessi ed è proprio per questo che abbiamo bisogno di dar voce al silenzio del Campanone di San Pietro.

Il lettore cosa troverà nel libro Bill Fontana Echi Muti. Vaticano edito da TRECCANI?

Il libro riporta, al di là delle nostre introduzioni, un’intervista tra l’Ambasciatore Vattani e l’artista Bill Fontana che attraversa questi temi. Il dialogo serve anche a ricostruire la biografia e la sua esperienza ricchissima che attraversa i più grandi luoghi della cultura nel mondo. Nel libro l’artista parla anche della registrazione fatta a Parigi, a Notre Dame, in un momento di particolare dolore per l’incendio del 2019. Queste vibrazioni ci permettono di riflettere su alcuni momenti della storia che stiamo vivendo e dare anche una risposta a tutto questo.

Valentino Catricalà

Come si può introdurre un progetto espositivo tanto particolare?

Il progetto è la prima grande installazione sonora di un artista all’interno del Portico di San Pietro. Bill Fontana è uno dei pionieri della sound art ed è uno più grandi artisti al mondo.

Il visitatore che attraversa il Portico di San Pietro cosa deve aspettarsi?

Il visitatore ignaro, entrando nel Portico di San Pietro, acquisisce una conoscenza diversa rispetto a quella precedente. Viene sommerso e circondato da suoni che non conosce ma che riconosce percettivamente.

Perché?

Perché sono suoni di una campana, ma sono suoni di una campana particolare. Sono molto leggeri, non sono suoni fastidiosi, pertanto il visitatore viene circondato e immerso in una installazione sonora innovativa che fa da ponte tra l’esterno e l’interno della Chiesa.

L’esperimento come traccia la sound art contemporanea?

Fa parte di un filone definito sound art di cui Bill Fontana è il grande pioniere. Si tratta di un percorso realizzato nell’arte inglobando sempre di più il suono come materiale scultoreo e questo è una delle operazioni più importanti.

Come dialoga questo progetto con il Giubileo della Speranza?

Il progetto è nato, cresciuto e voluto all’interno del Giubileo della Speranza. E’ un tentativo di parlare di una spiritualità nuova attraverso l’arte.

Monia Trombetta

Bill Fontana e il MAXXI…

Bill Fontana è entrato in rapporto con il MAXXI nel 2014, quando abbiamo deciso di invitarlo per realizzare un’opera da inserire nella Collezione Permanente del MAXXI. L’artista ha pensato a noi e alla città di Roma con una registrazione dei suoni più interni della città. Lo scorrere dell’acqua, l’Acquedotto Vergine… Bill Fontana ha iniziato la sua bellissima produzione che è durata per alcuni mesi e si è trasformata in una scultura permanente.

Una scultura che in occasione della presentazione del nuovo progetto, torna ad accendersi?

Sì, l’opera è una sound sculpture, come l’artista la definisce, che da oggi è di nuovo accesa al MAXXI e lo sarà per circa un anno.

Questo progetto come traccia la sound art contemporanea?

Credo la tracci semplicemente portando in una istituzione come il MAXXI ma anche nella città di Roma e in Vaticano, Bill Fontana. È un artista storico che fa da collegamento tra la parte più pionieristica degli studi sui suoni e sulla sound art e la contemporaneità.

Intesa come…

L’arte relazionale, l’apertura al pubblico, lo scambio continuo, la ricontestualizzazione dei suoni che siamo abituati a sentire o non sentire, lek vibrazioni trasmesse dalle pietre o dai metalli in una piazza, in un museo o nel Porticato di San Pietro.

Maria Teresa Rossi
Maria Teresa Rossi
Osservo, scrivo, racconto. Per la Fondazione Osservatorio Roma e per Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all'estero..

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