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Addio Francesco! Roma saluta il suo Vescovo

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Dodici anni e trentanove giorni di Pontificato di Papa Francesco, hanno riscritto il rapporto di Roma con il suo Vescovo. Francesco mancherà al mondo e alla comunità cattolica, oltre un miliardo di fedeli, ma a Roma mancherà il suo respiro e l’informalità di una presenza che riusciva a cogliere di sorpresa una città abituata da sempre a convivere con i Papi. Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all’estero ha raccolto un puzzle di voci diverse, nomi noti e gente comune, cittadini romani che salutano il loro Pastore. Tutti hanno risposto alla stessa domanda: Cosa ti rimarrà di Francesco Vescovo di Roma?

Antonello Venditti

Musicista e cantautore

La morte di Papa Francesco mi ha molto colpito nella modalità e nei tempi. Sto riflettendo e ho capito quanto Papa Francesco mi era nel cuore perché ho pianto. E raramente piango. Si piange per le persone a cui hai voluto e vuoi bene,  per le persone che sono state importanti per la tua vita. Di Papa Francesco ora mi rimane questo e penso che fare altre riflessioni o cantare sia lontano da questo momento. Posso ricordare Stella, la canzone più bella che ho scritto sulla pace, sulla pace nei nostri cuori, sui nostri figli e sulla guerra. Consegno Stella come ricordo di Papa Francesco.

Mauro Pallotta

In arte MAUPAL, Artista

Di Papa Francesco custodirò il sorriso sulle labbra, la sua ironia, la sua umiltà, il suo essere sempre trasparente e vero. Francesco non si è mai adattato alla maschera di pontefice e proprio per questo è stato un grande pontefice. Francesco è stato la mia grande ispirazione artistica degli ultimi dodici anni. I miei disegni erano entrati in sintonia con il suo modo di essere ed è nata e si è sviluppata una sorta di simbiosi tra la sua vera immagine e quelle che io immaginavo e dipingevo in suo onore. Averlo conosciuto e divertito è stato un privilegio assoluto.

Claudia Conte

Giornalista e scrittrice

Papa Francesco mi ha trasmesso l’importanza di donarsi agli altri, donarsi a tutti, senza distinzioni, senza risparmiarsi mai. Lui si è donato fino alla fine e il suo esserci sempre per i più fragili e per i bambini che soffrono per le guerre è una grande eredità che continuerà a guidarci nel cammino della fratellanza universale e dell’amore. Non dimenticherò di prestare attenzione ai grandi temi sui quali ci ha sensibilizzato, dal rispetto per la casa comune alla cura del Creato con le Encicliche Fratelli Tutti e Laudato sì, alla speranza a cui ha dedicato il Giubileo 2025. Ho avuto la gioia di incontrare tre volte Papa Francesco e le sue parole saranno sempre un faro per la mia vita: “Sorella, continua così, a occuparti dei bambini e a fare volontariato”. Continueremo a pregare gli uni per gli altri, noi dalla Terra e Lui dalla Casa del Padre.

Melita Cavallo

Presidente emerito Tribunale Minori Roma

Il mio pensiero va alla coerenza di Papa Francesco che fa di quest’uomo una figura gigantesca rispetto alla mediocrità dilagante. Viviamo in un mondo inondato a tutti i livelli da un profluvio di parole, dietro le quali si nascondono assenza di pensiero e malafede nell’agire. Papa Francesco ha mostrato in tutta la sua vita, assoluta e costante coerenza tra il suo pensiero formato sul Vangelo, la predicazione della Parola e l’agire quotidiano a tutti i livelli, dall’accoglienza alla solidarietà, all’impegno per la pace, scevro da condizionamenti di comodo o da interessi immersi nel transeunte. Questa coerenza, espressione di altezza intellettuale e morale, ha restituito alla parola il significato alto che le attribuivano i filosofi greci, di espressione del pensiero.

Elisabetta Monticelli

Insegnante

Da quando ho avuto la notizia della morte di Papa Francesco, mi senso smarrita. Non è morto solo un Papa, un Vescovo ma una persona cara, vicina a tutti. Papa Francesco non ha avuto paura di mangiare con i senzatetto, si è avvicinato con amore e rispetto ai carcerati e a chi ha subito violenza. Il nostro Vescovo ha parlato agli ultimi delle nostre periferie, ha ascoltato i parroci, le mamme e i bambini. Si è interrogato su come aiutarci e ha stimolato ognuno a donare, ricordandoci che nessuno è così povero da non poter donare qualcosa agli altri. Quando per le strade di Roma passava una 500 bianca, pensavo: “forse sta passando Papa Francesco”. Con la sua semplicità, ha eliminato tutto quello che poteva per continuare a essere il nostro Pastore e farci sentire la sua vicinanza. Ringraziamo Dio per averci donato un Santo Padre povero tra i poveri, piccolo tra i piccoli, carcerato tra i carcerati, capo di stato tra capi di stato, affamato e assetato di giustizia ma sempre con le braccia aperte per accogliere con cuore misericordioso TUTTI, nessuno escluso.

Giuseppe Caggiati

Giornalista e impiegato

È difficile parlare dell’eredità di Papa Bergoglio, un pontificato travagliato di dodici anni e con a fianco un altro Papa, Benedetto XVI. Ha rotto tanti schemi e riformato in maniera a volte prudente, a volte dirompente, la Chiesa che ha governato. Ciò che ci lascia è complesso e di grande impatto. Come Papa ha cercato di coniugare l’autenticità della propria persona con l’amore verso gli ultimi e i sofferenti. È stato Papa e parroco allo stesso tempo, persona comune e persona grande, forte e fragile, consapevole della caducità dell’essere umano, indipendentemente dal ruolo o dalla posizione che riveste. Come Vescovo di Roma ha posto l’accento sul valore della misericordia. Di Papa Francesco mi rimarrà il richiamo diretto e forte alla figura di Gesù e ai valori del Vangelo, servendo e amando con semplicità e umiltà, nella complessità del mondo. Come ha ricordato il nostro Presidente Mattarella, la morte di Papa Francesco lascia un vuoto enorme, ma ci chiama anche alla responsabilità di fare nostri i valori cristiani che questa epoca pare dimenticare.

Rino Barillari

Fotoreporter

Il ricordo più bello che da fotoreporter conservo di Papa Francesco è che quando andava in visita nei luoghi, distribuiva caramelle al posto dei rosari. Mi ha sempre colpito la dolcezza di questo uomo che credo non abbiamo capito fino in fondo anche perché ha fatto tante cose buone che noi non sappiamo. Le prime volte in cui lo seguivo come fotografo, rimanevo sconcertato dal modo in cui si concedeva per selfie e tutto quello che gli veniva chiesto. Ho poi capito che era un uomo diverso, un Papa diverso. Di Papa Francesco mi rimarrà il senso di novità assoluta che all’inizio non ho, non abbiamo capito. Non eravamo preparati a questo nuovo modo di fare il Papa, con un’altra mentalità e un altro tipo di frequenza che ha saputo intercettare un mondo diverso, dinamico, dove una notizia arriva in tutto il mondo in un secondo. Ho fatto a Papa Francesco foto bellissime ma quelle che amo di più sono quelle di quando va a Via del Babuino per comprarsi gli occhiali. Sono foto che rimarranno nella mia vita e nella mia storia.

Francesca Protani

Commerciante

Cosa rimane del pontificato di Papa Francesco a noi e in particolare a me? Mi resta la semplicità e l’umiltà delle sue parole che arrivano dirette al cuore di tutti, l’autenticità dei suoi gesti e una infinita forza di volontà che ha dimostrato fino alla fine. Ho interrogato il mio cuore che in questo momento mi ricorda queste cose. Con il tempo avremo modo di riflettere più compiutamente sulla eredità morale di un Papa a cui ho voluto molto bene.

Giustino Trincia

Direttore Caritas Roma

Il ricordo di Papa Francesco è legato alla sua capacità di parlare e di arrivare al cuore di tutti, credenti e non. Riusciva ad arrivare a tutti non solo con le parole, ma anche attraverso gli sguardi e i gesti. La sua testimonianza di amore per i poveri, gli ultimi, i migranti rimarrà per me la testimonianza più autentica di fedeltà al Vangelo. Mi rimarrà la sua straordinaria umanità, insieme a una grandissima umanità che trapelava nella semplicità delle parole.

Martina Di Francescantonio

Parrucchiera

Ho ventidue anni, sono cattolica non praticante e non particolarmente attenta alle cose della Chiesa. Di Papa Francesco ho sempre percepito che tutto quello che faceva, rispecchiava la mia visione della vita. Era una brava persona, sempre attento ai bambini e alle persone più sofferenti. Lascerà un vuoto perché non si trovano facilmente persone “alte” come lui. Lo ricorderò per il modo in cui si è messo sempre a disposizione degli altri e per l’amore che ha dato a Roma.

Le tassiste di Roma

*Adriana Pulcina

Papa Francesco mi lascia il ricordo di un uomo semplice, progressista e vicino al popolo.

*Erika Filacchione

Francesco è stato quello che ogni papa dovrebbe essere: vicino alla gente. La simpatia delle sue espressioni rivelava proprio la volontà di fare del bene con umiltà.

*Roberta Ghezzo

Come dimenticare la prontezza di spirito di Papa Francesco? Una volta, partecipando a un incontro e sapendo che eravamo tassiste, ebbe la battuta pronta e disse: “Ah, siete come noi! Anche voi raccogliete le confessioni delle persone!” Aveva ragione perché in effetti è così.

*Maria Grazia Danesi

Noi tassiste che viviamo la città dalla strada, ricordiamo Papa Francesco per le sue fughe dal protocollo ufficiale. Fughe fisiche e di pensiero che lo hanno sempre tenuto vicino alla vita reale. In questo momento storico di fantapolitica, la sua concretezza mancherà molto.

Maria Teresa Rossi
Maria Teresa Rossi
Osservo, scrivo, racconto. Per la Fondazione Osservatorio Roma e per Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all'estero..

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