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La Via Salaria appartiene a Roma e alla sua storia, antica, moderna e contemporanea. Realizzata in epoca arcaica dagli antichi Sabini, un popolo italico che viveva nel territorio dell’Italia centrale corrispondente a quelle che sono oggi le regioni Lazio e Umbria, fu acquisita dai Romani che ne fecero la prima e più importante via consolare per il trasporto del sale. La Salaria è anche la via che attraversa Accumoli, Pescara del Tronto e Arquata del Tronto, tra le zone più colpite dal sisma del 2016, l’arteria attraverso la quale sono passati i mezzi di soccorso e continuano a transitare i materiali essenziali per la faticosa ricostruzione. Il tracciato della via Salaria, modificato nelle diverse epoche per calamità naturali e mutamenti politici, attualmente oggetto di lavori di scavo in vista della costruzione di una terza corsia, continua a parlare svelando preziosi resti archeologici. Le attività di scavo realizzate al   Km 48.5  della via Salaria, hanno fatto riemergere sensazionali evidenze archeologiche di un antico tracciato di strada romana, ben definito, percorribile,  lungo alcune decine di metri, in un luogo, conosciuto come Monte degli Elci, noto per la presenza di terrazzamenti romani.

Fondazione Osservatorio Roma e America Oggi incontrano il professor Pietro Nelli, scrittore, studioso di storia romana, appassionato di archeologia e numismatica, autore di un libro “Salaria” dedicato all’antica via, che per un caso fortuito è stato uno dei primi a passare accanto al tracciato di strada riemerso, a fotografarlo e a segnalarlo come eccezionale scoperta.

L’antica storia romana continua a parlare?

Dopo oltre 2.700 anni ciò che i Romani hanno fatto ancora parla a noi, storici, archeologi e appassionati di storia romana. La Salaria è una strada che congiungeva Roma e Ostia Antica fino ad Antrodoco, e questo fino all’epoca di Augusto, quando fu realizzato il taglio della montagna per permettere il collegamento con il Mare Adriatico, effettuato fino a quel momento passando in territorio abruzzese.

La Sabina dove si trova esattamente e che storia racconta?

L’antica Sabina è un comprensorio circondato dai fiumi, Aniene nella parte meridionale, verso Ovest dal Tevere, dalle montagne dell’Appennino centrale e dal fiume Aterno sul versante abruzzese. Oggi parlare di Sabina significa parlare del Lazio e dell’Umbria.

La Salaria è stata una via fondamentale per Roma antica

Si, il nome deriva dal sale che era l’elemento più importante per i Romani, l’oggetto di scambio, l’oro bianco utilizzato come metodo per pagare i militari, da cui deriva il termine salario. Salaria era la strada su cui era possibile fare rifornimento di sale, elemento prezioso che fino a 50 anni fa era oggetto di monopolio in Italia, solo alcuni negozi potevano venderlo. Dopo Augusto la Salaria viene allacciata in maniera diretta all’Adriatico, passando per le gole del Velino.

Perché la Salaria era chiamata la via del sale?

Perché portava il sale dalle saline di Ostia fino all’entroterra. Il sale aveva tanta importanza perché sostituiva il frigorifero nel mantenere i prodotti, soprattutto a base proteica, salandoli. I metodi di conservazione erano l’essiccatura, la cottura e la salatura.

La Salaria è la strada più antica del vasto sistema viario romano?

E’ la strada più antica e quella che ne racconta le modalità di realizzazione. La tecnica di costruzione di una strada come la Salaria che partiva da Ostia e arrivava a Roma e che oggi prosegue fino ad Ascoli Piceno, prevedeva che si realizzasse prima di tutto una buca molto profonda, dove venivano collocati massi voluminosi con i quali si costruivano 4 strati che man mano si raffinavano, fino ad arrivare al penultimo strato formato da sabbia e piccolo pietrisco, su cui venivano affogate le lastre di basoli. La parte superficiale era piuttosto liscia, arcuata, in modo che nelle parti laterali della strada potesse scorrere l’acqua. In alcuni casi, come in strade costruite a Ostia o a Pompei, c’erano passaggi obbligati per i carri, realizzati con il posizionamento di lastroni di pietra per i viandanti.

Oggi la Salaria cosa rappresenta?

La Salaria è oggi una strada di grande traffico che collega Roma ad Ascoli Piceno e congiunge due mari, il Tirreno e l’Adriatico, non curata mai in maniera adeguata. In questi ultimi mesi si stanno effettuando lavori di ampliamento per migliorarne la percorribilità anche in funzione della ricostruzione delle zone devastate dal terremoto del 2016, perché è la strada cha da Roma porta a queste zone.

La Salaria è stata ferita dai recenti eventi sismici?

La storia della Salaria va distinta in 3 diverse epoche. La Salaria Vetus è quella degli antichi Romani, la Salaria Vecchia è quella costruita per le automobili, che ha funzionato fino agli anni Sessanta e poi c’è la Salaria Nuova, quella attuale. Le tre Salarie non si sono mai sovrapposte, i loro tracciati sono stati tagliati e accorciati con  sistemazioni rese necessaria dalla geomorfologia della Sabina, mutevole e varia, che va dalla pianura della parte finale del fiume Tevere alle zone più marcatamente collinari preappenniniche, a quelle montagnose e accidentate della parte settentrionale. Il territorio passa da un livello zero a un livello di 1. 100 metri sul livello del mare e ciò ha reso necessario raddrizzare la pendenza della strada per renderla percorribile alle automobili. La Salaria ancora oggi presenta problemi, è una strada a 2 corsie, stretta,  inadeguatezza che ha ostacolato gli interventi della Protezione Civile e dei mezzi di soccorso durante il terremoto del 2016. Ed è per questo che si stanno realizzando i lavori di ampliamento.

Nel corso dei lavori di allargamento sono emerse evidenze archeologiche. Di cosa si tratta?

Tra Roma e Rieti sono emersi tratti di strada, intatti e percorribili, sensazionali evidenze archeologiche che dovranno essere studiate e contestualizzate storicamente dagli archeologici e dagli studiosi della sovrintendenza. Si dovrà verificare se le evidenze archeologiche sono della Salaria Vetus o di strade secondarie che congiungevano la Salaria Antica a villaggi lungo questa strada.

La datazione può già essere ricostruita con certezza?

Non ancora, il tratto di strada emersa potrebbe risalire all’epoca repubblicana, quindi a molto prima della nascita di Cristo, all’anno zero ma anche all’epoca medievale, al 1400 circa. Saranno gli studiosi ad accertarne la precisa collocazione storica.

Il tratto riemerso come si presenta?

Lo strato visibile è probabilmente un trivio perché dalla parte superiore della Salaria, dove stanno operando, c’è un angolo, un trivio dove si innescavano queste 3 strade. Appare molto compatta, con pietre poste a perfetto incastro, sembra un mosaico di sassi, una strada con bordi per il marciapiede, dove si poteva camminare a piedi se la strada era impegnata da carri o animali che risalivano verso la Sabina o scendevano verso il mare.

Lei è stato uno dei primi a comprendere il valore del tratto di strada riemerso

Una domenica percorrevo per caso quel tratto di strada, assolutamente privo di traffico, quando la mia attenzione è stata attirata dai lavori in corso. Mi sono fermato a una piazzola di sosta, ho attraversato e sono riuscito a fotografare quelle che mi sono apparse subito straordinarie evidenze archeologiche. Sono rimasto meravigliato da quello che vedevo, una strada emersa, precisa, bellissima, con un basolato di sassi incastonati nella strada, circondata da ulivi. E’ ragionevole pensare che la strada o le strade proseguono, bisogna allargare e continuare a scavare. Io posso raccontare e testimoniare solo l’emozione che ho provato nel guardarla. Ora il compito più importante spetta agli studiosi che dovranno dare risposte certe.

Questo rinvenimento può contribuire al rilancio turistiche del territorio reatino?

Una cosa da fare subito è creare un luogo di sosta per consentire, a chi passa sulla Salaria, di fermarsi ad ammirare queste straordinarie vestigia, una antica strada sul bordo della Salaria. Il territorio reatino ha una infinità di cose belle da vedere, il Ponte del Sambuco, un ponte romano lungo 65 metri, largo 6,5, alto da terra 11 metri, un capolavoro poco conosciuto. A Rieti c’è la Rieti sotterranea, bellissima da visitare, una strada che entrava dentro Rieti e che ora è coperta dai palazzi sovrastanti. Altre attrazioni sono la Villa di Vespasiano, che è nato a Cittareale, il Lago di Paterno, la Villa di Tito.

Il tratto di strada riemerso a che distanza si trova da Roma e da Rieti?

E’ esattamente al 48,5 Km sulla Salaria, quindi dista quasi 50 Km da Roma e 27 Km da Rieti.

Uno scrittore appassionato di storia romana antica, che ha scritto un libro intitolato Salaria, dedicato alla via del sale, che una domenica si imbatte per caso su un tratto di strada riemerso dagli scavi e che sembra proprio essere l’antica via Salaria…una trama appassionante in cui lei entra da protagonista

Entro con emozione, perché in quel tratto le strade, nei vari secoli, si sono spostate e confuse per varie ragioni, dai problemi causati dalle inondazioni, a quelli legati ad appartenenze e amministrazioni diverse.

Perché ha scritto un libro sulla Salaria?

I miei avi sono tutti di Cittareale e ho scritto il primo libro che si intitola “Roma Salaria Falatrina” per riscoprire le radici romano-sabine della zona e per determinare esattamente dove era nato l’imperatore Vespasiano. Attraverso tutta una serie di letture e di calcoli, dimostrai che Falacrina, il territorio dove era nato, oggi corrisponde a Cittareale.  Il libro “Salaria” raccoglie tutto quello che si può trovare sul percorso della  Salaria, da Ostia all’Adriatico, per come si ricava dall’Itinerarium Antonini, dalla Tabula Peutingeriana, al Catasto Gregoriano, ai cippi lapidei e ai corsi dei fiumi.  Per ogni punto ricostruito, ho applicato il GPS, in modo che chiunque, utilizzando uno smartphone, può localizzare i luoghi posti su un tracciato che ha subito, nei secoli, variazioni dovute a mutamenti politici e calamità naturali come inondazioni, smottamenti e terremoti. E questa purtroppo è anche storia recente.

Maria Teresa Rossi
Maria Teresa Rossi
Osservo, scrivo, racconto. Per la Fondazione Osservatorio Roma e per Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all'estero..

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