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La Notte dei Musei a Roma

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Vivi Roma di notte ai musei o vivi i musei di notte a Roma, un messaggio che pur declinato con accenti diversi, si propone di portare cittadini e turisti nei musei della città. Una sfida per chi organizza LA NOTTE DEI MUSEI, un’opportunità imperdibile per chi sa cogliere la possibilità di entrare in alcuni luoghi non sempre aperti in modo permanente, che per l’occasione aderiscono all’iniziativa promossa dalla Sovrintendenza Capitolina e dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale. Una città culturalmente vivace con 146 musei, università, accademie, luoghi della cultura e spazi espositivi, come può ancora sorprendere? Con i musei che aprono di notte per le visite alle mostre attualmente allestite, ospitano spettacoli dal vivo, concerti, visite guidate, laboratori, attività didattiche, esibizioni di danzatori, musicisti, bande musicali, omaggi teatrali, con le università pubbliche e private che spalancano le porte di importanti poli museali, con le ambasciate e gli istituti di cultura stranieri che aprono gratuitamente al pubblico. Anche le istituzioni partecipano all’iniziativa, il Senato della Repubblica apre la sua sede e Palazzo Giustiniani per la mostra sul 75° anniversario della Costituzione, la Camera dei Deputati apre Palazzo Montecitorio, il Ministero della Difesa apre alle visite e ai concerti il Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri, il Museo Storico dei Granatieri e il Museo Storico dei Bersaglieri. Il programma completo de La Notte dei Musei, consultabile sul sito www.museincomuneroma.it, è l’occasione per lasciarsi stupire da luoghi, storie, personaggi.

 Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all’estero incontra il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Roma Alessandro Paola e l’attrice ma anche ambasciatrice dell’UNICEF Maria Rosaria Omaggio per focalizzare l’attenzione su due iniziative che animeranno i musei di notte, l’apertura straordinaria del Museo Storico dei Vigili del Fuoco e l’ omaggio all’Ara Pacis a Italo Calvino nel centenario dalla nascita.

Alessandro Paola

Comandante, i Vigili del Fuoco aprono il Museo di un Corpo ancestralmente legato alla città di Roma

Il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco aderisce alla Notte dei Musei con l’apertura straordinaria del proprio Museo Storico di via Marmolada, con ingresso in via Galvani, che i cittadini sono invitati a visitare. La visita consente di scoprire la storia di un Corpo nato proprio a Roma al tempo di Ottaviano Augusto e che attraverso un lungo percorso di crescita ed evoluzione del soccorso, ci porta ai nostri giorni.

I cittadini che visitano il Museo Storico dei Vigili del Fuoco cosa ritrovano della loro storia?

Possono trovare la storia del soccorso, la sua evoluzione, come ci si protegge durante emergenze, catastrofi, incendi e bombardamenti, situazioni che Roma ha vissuto nella sua lunga storia. La storia dei soccorsi fa parte della cultura delle popolazioni e i Vigili del Fuoco custodiscono una tradizione che dall’epoca augustea arriva fino a oggi e che vogliamo presentare alla cittadinanza per condividere la conoscenza ma anche per sollecitare la riflessione sull’importanza del soccorso.

Il Museo Storico dei Vigili del Fuoco cosa custodisce?

Il Museo è di recente costituzione essendo nato nel 2002 ma custodisce la storia del soccorso a Roma, dall’antichità fino a oggi. Occupa una superficie di 400 mq ed è allestito in varie sale, ciascuna dedicata a una tematica diversa. Ci sono scenografie, attrezzature, cimeli e ricordi, tracce del tempo dei soccorsi prestati.

Sono conservate tracce degli eventi funesti che sconvolsero Roma antica?

Ci sono ricostruzioni scenografiche dell’incendio di Nerone che distrusse Roma nel 64 d.C, di quello che per poco non distrusse completamente la Basilica di San Pietro nel 847, del Sacco di Roma e del tragico bombardamento aereo del luglio 1943 ma chi visita il museo ha l’occasione di conoscere come è organizzata oggi la nostra attività di soccorso nelle diverse specializzazioni del Corpo, dai sommozzatori agli elicotteristi, al servizio speleologico, alpino e fluviale. La Notte dei Musei è un’occasiona preziosa che consigliamo alla cittadinanza di cogliere al volo.

Maria Rosaria Omaggio

Italo Calvino come arriva all’Auditorium del Museo Ara Pacis?

Torna in scena una pillola di Chiamalavita,  uno spettacolo che io ho scritto, diretto e interpretato con Grazia di Michele e alcuni polistrumentisti, costruito su opere e canzoni di Italo Calvino.

Lo spettacolo racconta un Calvino inedito?

Pochi conoscono Italo Calvino cantautore, autore di canzoni sulla pace che fu coinvolto nel 1958 dai Cantacronache, un collettivo fondato da Michele Straniero e dal musicista Sergio Liberovici, considerati i precursori del cantautorato italiano. La prima canzone che scrissero fu cantata da Italo Calvino che fece da apripista ai cantautori che sarebbero arrivati come Guccini, Gaber, De Andrè. Ascoltando le canzoni di Italo Calvino dedicate alla pace, si scopre che La guerra di Piero di De Andrè è ispirata a Dove vola l’avvoltoio? di Italo Calvino.

La pillola dello spettacolo che proponete è in realtà un concerto di mezzora?

È un vero e proprio concerto con le canzoni e le opere di Italo Calvino, nel centenario dalla sua nascita che cade in un momento in cui parlare di pace è doveroso. Lo spettacolo da cui trae è dedicato alle vittime dei conflitti armati, ai bambini vittime dei conflitti armati e ad aiutare chi aiuta, come l’Unicef.

Un tema che affronta anche nel suo ruolo di ambasciatrice Unicef?

Si, parlare di pace è oggi la cosa più importante, per l’Ucraina di cui si parla tutti i giorni ma anche per la Terza Guerra mondiale che è in atto nel mondo che Papa Francesco ci ricorda sempre. Nel mondo ci sono 59 guerre, un numero impressionante che infanga la parola umanità, difficilmente usabile in questo contesto.

Italo Calvino continua a richiamare alla pace?

Sempre! Calvino partecipò alla prima Marcia della Pace e della Fratellanza fra i popoli che fu organizzata il 24 settembre 1961 tra Perugia e Assisi, promossa da Aldo Capitini e partecipata da un gruppo di giovani torinesi tra i quali Norberto Bobbio che conservavano ancora caldo il ricordo della guerra. Italo Calvino prese parte alla marcia con uno striscione in mano, cantando le sue canzoni per la pace in una marcia che era raccontata da un cronista d’eccezione, Gianni Rodari.  

Maria Teresa Rossi
Maria Teresa Rossi
Osservo, scrivo, racconto. Per la Fondazione Osservatorio Roma e per Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all'estero..

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