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Fotografie di una Roma a chilometro zero in mostra al Museo di Roma in Trastevere

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Roma è stata costantemente ritratta e fotografata. Non c’è quartiere, strada, vicolo che non sia stato cristallizzato in uno scatto fotografico. Ciò non significa che la fotografia abbia raccontato tutto, perché la città e lo spazio urbano in continua trasformazione, rappresentano il contesto ideale per nuove ricognizioni fotografiche. Il Museo di Roma in Trastevere ospita fino al prossimo 9 marzo, la mostra Roma ChilometroZero. Una selezione di scatti realizzati da quindici fotografi, muniti ognuno di una fotocamera Leica. Il progetto espositivo è dedicato alla città di Roma e nasce come campagna fotografica lanciata da Leica Camera Italia in collaborazione con Contrasto e promossa dalla Sovrintendenza Capitolina. Una selezione delle foto esposte che documentano il mosaico di vite, persone, paesaggi e vedute della città, rimarrà nella collezione del Museo di Roma in Trastevere.

Il racconto fotografico è la narrazione di tanti sguardi, personali e intimi, che catturano immagini in percorsi conosciuti e su itinerari poco noti, cogliendo attimi di inconfondibile romanità. L’immagine di copertina della mostra e del catalogo che la accompagna, è un ghiacciolo a forma di Colosseo, sciolto su un sampietrino del centro che l’autrice Lavinia Parlamenti ha realizzato in un torrido giorno di agosto.

Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all’estero incontra Alessandra Mauro, Lavinia Parlamenti e Renato Rappaini.

Alessandra Mauro

Direttore editoriale Contrasto Editore

Il titolo Roma ChilometroZero da cosa nasce?

È un titolo bellissimo che nasce da Laica Camera ed è esattamente il senso della mostra. La città raccontata da fotografi professionisti che la vivono continuamente e quotidianamente. Il loro rapporto con la città è certamente diverso da quello che hanno i grandi autori che arrivano a Roma per ritrarla. E la città può schiacciarli per la forza, la bellezza e la storia che ha.

I fotografi che vivono Roma ogni giorno, che sguardo hanno sulla città?

Lo sguardo è particolare, personale, intimo. In mostra ci sono racconti fotografici di una città meno conosciuta ma ugualmente bella e importante. In una città molto verde come è Roma, piena di parchi, non c’è Villa Borghese, non c’è Villa Torlonia. Ma c’è il Parco della Cervelletta, altri parchi e altre oasi verdi che pure fanno parte di Roma.

È una visione diversa della città?

Si, l’idea è proprio dare un cambio di prospettiva sul concetto che abbiamo su Roma. C’è un modo di vivere il Centro diverso da come lo hanno vissuto intere generazioni. C’è un approccio differente con la città e i suoi riti. È un metodo di indagine che si potrebbe anche estendere per raccontare una città nuova, diversa da come comunemente la si immagina.

È rappresentata tutta la città?

No, ma è anche giusto che sia così. Roma è una città immensa, sfaccettata e per alcuni aspetti problematica. È rappresentata tanta Roma Est, il percorso che abbiamo costruito comincia fuori il Raccordo, poi entra dentro, arriva al Centro e poi esce nuovamente.

I romani cosa troveranno visitando una mostra che li riguarda direttamente?

Troveranno qualcosa di Roma che forse non conoscono, ma sicuramente troveranno aspetti che riconosceranno. Riconosceranno cosa significa vivere fuori dal Raccordo. Riconosceranno le atmosfere di Ostia perché come racconta uno dei lavori Ostia è Roma ma Roma non è Ostia. I visitatori incontreranno persone e situazioni differenti, a volte fin troppo noti ma non fotografati, altre volte più nuovi.

La foto di copertina è giusta al punto che pare essersi  scelta da sola?

Si, si è proprio scelta da sola perché è il simbolo di un nuovo modo disincantato di stare sulla città. Il Colosseo diventa un gelato che si squaglia ad agosto sui sampietrini.

Lavinia Parlamenti

Fotografa

Il suo scatto, scelto come immagine di copertina, ritrae il simbolo di Roma che vive, pulsa e si scioglie. Come nasce la foto?

È l’ultimo scatto realizzato per questo lavoro, prima di una foto dove c’è scritto The End. Era il 28 o 29 agosto, lavoravo da tre settimane al mio progetto Avventure Atomiche d’Agosto e d’Asfalto esposto in mostra. Ero in centro, vicino la Galleria Colonna e cercavo una ambientazione un po’ rarefatta di agosto romano che solo chi è di Roma conosce.

Perché come è l’agosto romano?

È una modalità completamente estranea rispetto a tutti gli altri mesi dell’anno, è un mese straordinario perché dentro al vuoto, sa rivelare presenze fuori dal comune. Chi resta a Roma ad agosto vive una città come solo i sopravvissuti riescono a fare.

L’ambientazione l’ha trovata ma il gelato a forma di Colosseo?

Cercavo di dare un’ambientazione viva dentro il vuoto. Roma ha sempre rappresentato questo per me, cercare un elemento di pulsione energetica nella solitudine che questa città spesso ci dà perché è una città confusa. Il gelato a forma di Colosseo, sciolto dal caldo sui sampietrini, mi si è presentato davanti e il click lo ha fermato in uno scatto.

Avventure Atomiche d’agosto e d’asfalto, un titolo per raccontare cosa al Museo di Roma in Trastevere?

Avventure perché sono situazioni e viaggi straordinarie. Atomiche perché spesso ci si ritrova soli ma pieni di energia. D’Agosto perché agosto, e d’Asfalto perché siamo a Roma, in pieno centro.

Renato Rappaini

Managing Director Leica Camera Italia

Come nasce l’idea della mostra?

L’idea è nata tre anni fa per raccontare Roma, meravigliosa città, con un punto di vista diverso. Lo sguardo di chi vive la città anche con insofferenza, in certe situazioni. ChilometroZero nasce da un gioco di parole, l’idea di essere residenti su Roma ma anche legato alla sostenibilità rispetto ai trasporti. Il progetto nasce nel nostro team di marketing ed è un’idea condivisa, sebbene all’inizio avevamo qualche titubanza.

Dovuta a cosa?

Alla complessità di un lungo progetto perché è sempre difficile riuscire a capire come andrà a finire. Grazie ai tutor che hanno aiutato i fotografi a tenere in pista i loro progetti e al fatto che abbiamo ospitato nel nostro Leica Store di Roma ogni trimestre le esposizioni più estese di quelle selezionate per la mostra al Museo di Roma in Trastevere, si è potuto creare un fil rouge che tenesse vivo tutto il progetto.

Il progetto è pensato per Roma o nasce come idea riproducibile?

No, il progetto è pensato per Roma, una città ricca di storia e di tradizioni che consente visione artistica ed esercizio di fotogiornalismo.

Maria Teresa Rossi
Maria Teresa Rossi
Osservo, scrivo, racconto. Per la Fondazione Osservatorio Roma e per Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all'estero..

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