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Libri protagonisti a Roma. Torna Più Libri Più Liberi

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Cinque giorni e settecento appuntamenti per vivere pienamente Più libri più liberi, la fiera della piccola e media editoria a Roma dal 4 all’8 dicembre. È un evento che parla a tutti, ai visitatori attesi a La Nuvola, oltre centomila nella passata edizione, a chi seguirà i momenti più significativi attraverso la Più Libri TV, live e on demand, agli ascoltatori di Radio Sapienza e Spazio Rai e a chi cercherà notizie sui social con l’hasthag #piulibri24.

Alla fiera parteciperanno 60 editori stranieri, provenienti da 30 Paesi. È un dato importante perché racconta quali sono i mercati che si interessano alla nostra produzione culturale e qual è il posizionamento dell’industria culturale italiana nel mondo. La 23° edizione di Più Libri Più Liberi ha un tema, La misura del mondo, che nasce come omaggio a Marco Polo, autore de Il Milione, a settecento anni dalla morte. Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all’estero incontra Innocenzo Cipolletta, Anna Maria Malato, Fabio Del Giudice, Chiara Valerio e Massimiliano Smeriglio per presentare la fiera con lo sguardo e le voci di chi ha concorso a organizzarla.

Innocenzo Cipolletta

Presidente Associazione Italiana Editori

Si può promuovere la cultura della lettura in Italia?

La lettura si può e si deve promuovere. Abbiamo il la Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura che cerca di fare alcune cose anche se è finanziato relativamente poco e non riesce a fare tutto quello che deve fare. È necessario innanzitutto investire sulle infrastrutture della lettura che sono le biblioteche e le librerie, per poi favorire i comitati e i centri di cultura che esistono in tutti i paesi.

Per promuovere la lettura tra i giovani pensa a iniziative particolari?

Si deve pensare a una promozione della lettura con le scuole. La scuola è l’ambiente dove si formano i giovani e dove i giovani apprendono l’abitudine a leggere, una magia  che rimarrà con loro per tutta la vita.

L’Italia fa abbastanza?

C’è molto da fare e l’Italia è un po’ dietro rispetto ad altri Paesi. Nel Centro Sud in modo particolare, si registrano bassi tassi di lettura. L’Italia deve avere una politica per favorire la lettura.

Lei definisce Più Libri Più Liberi una festa sui generis. Perché?

È una festa dei libri, dedicata agli editori indipendenti, piccoli e medi ma soprattutto a quelli che non dispongono di canali privilegiati per le librerie e per l’online che comunque ha un costo.

La fiera come può essere d’aiuto?

Fare una fiera per gli editori che hanno una minore visibilità, significa metterli in vetrina. Consentire alle persone di girare tra una grande quantità di banchi, significa far vedere e toccare con mano la ricchezza della loro produzione editoriale.

Il lettore cosa trova in fiera?

Ci sono i grandi classici, i grandi libri che hanno moltissimi lettori ma ci sono anche gli editori di nicchia che fanno ricerche e pubblicano libri destinati a un minor numero di persone.

Qual è la peculiarità di queste pubblicazioni?

Sono libri che consentano varietà e pluralità, una dote importante della cultura.

La fiera è dedicata a Roma…

È un evento atteso ogni anno, una fiera dedicata a Roma e appartiene a Roma perché una buona parte degli editori indipendenti sono su Roma che ha un numero significativo anche rispetto ai nuovi editori emergenti. È una fiera che riguarda tutta l’Italia perché gli editori arrivano da tutte le regioni, ma il Lazio e Roma in particolare, rappresenta una realtà molto vivace e ha un peso determinante.

Anna Maria Malato

Presidente Più Libri Più Liberi

Più Libri Più Libri è una fiera che cresce di anno in anno?

Si, siamo molto felici per questo. Siamo partiti nel 2002 con numeri molto diversi, eravamo sotto il 30% come piccola e  media editoria.

Lei era tra i fondatori…

Sono stata uno dei fondatori della manifestazione e vederla crescere di anno in anno mi rende felice. In questa edizione, la 23°, ci sono 597espositori, 700 incontri, 1.800 relatori, 2.000 giornalisti accreditati che saranno presenti nelle nostre sale nelle cinque giornate dal 4 all’8 dicembre. Possiamo dire che abbiamo vinto la scommessa.

L’evento sarà raccontato con canali diversi, podcast, social, Spazio Rai consolida la sua presenza ed esordisce Radio Sapienza. Raggiungere i giovani è un obiettivo?

Sono molto felice di questa nuova collaborazione. Il rapporto con le università è sempre stato molto importante, abbiamo costruito master sull’editoria e creato sempre una forte relazione con la manifestazione. Il racconto radiofonico è una novità di quest’anno e ci onora ma gli oltre 2.000 giornalisti accreditati rappresentano una parte importante della nostra crescita.

La misura del mondo è il tema di Più Libri Più Liberi 24. Come si misura il mondo?

Se non con i libri, come? L’immaginazione è la misura del mondo, ci aiutano a capire, a conoscere, ad ampliare i nostri orizzonti, a entrare dentro le storie e forse anche a creare ponti.

Le fiere aiutano a promuovere la cultura della lettura?

Io credo moltissimo nella promozione che passa attraverso festival e manifestazioni come la nostra. Le fiere oltre a creare nuovi lettori perché c’è qualcuno che viene a vedere l’evento, poi compra un libro e lo legge, rafforza il rapporto dei lettori con il loro autore preferito. Se una persona è appassionata di Alicia Giménez-Bartlett che verrà quest’anno per la prima volta in fiera, viene, la ascolta e poi va via con un libro dedicato e certamente comprerà tutti gli altri libri dell’autrice. Questo è un grande valore delle fiere.

Più Libri Più Liberi è pronta a ricevere la carica dei centomila visitatori attesi a La Nuvola?

Siamo pronti, carichi, entusiasti per una fiera che è sempre una grande iniezione di energia. La squadra di PLPL è coesa, piena di adrenalina, pronta a fare un lavoro bellissimo con tutti ma specialmente con i ragazzi. I momenti più significativi della fiera sono gli incontri dove vediamo un pubblico dei lettori che saranno, crescere anche grazie al nostro aiuto.

Fabio Del Giudice

Direttore editoriale Più Libri Più Liberi

Più Libri Più Liberi arriva alla fine di un anno intenso per l’editoria italiana…

È stato un anno intenso, entusiasmante ma anche difficile. È un anno che dal punto di vista del mercato ha registrato un arresto, una frenata rispetto al rash degli anni precedenti. Questa frenata è stata risentita principalmente dai soggetti meno forti del mercato editoriale.

Che sono…

Gli editori piccoli e medi, le piccole librerie. Su questo dobbiamo riflettere e lavorare.

Relativamente a cosa è stato un anno entusiasmante?

Lo è stato sul fronte degli eventi. Sono andati molto bene gli eventi che si sono svolti in Italia, questo sembra un controsenso rispetto al mercato del libro ma in realtà sappiamo che in Italia spesso accade. Contemporaneamente è stato un anno fondamentale per la promozione del libro italiano all’estero. L’AIE continua, insieme al Ministero degli esteri, al Ministero della Cultura, a ICE Agenzia, a portare il libro e gli editori italiani in giro per il mondo. Siamo stati in due mercati molto rilevanti, in Tunisia per il mercato arabo, in Polonia per un mercato interno eccezionalmente grande e poi siamo stati ospiti d’onore a Francoforte per la Buchmesse, la più grande fiera del libro al mondo che dopo 36 anni, ritrovava l’Italia e l’editoria italiana come Paese ospite.

Tutto pronto per accogliere visitatori sempre più numerosi?

Siamo prontissimi come ogni anno a festeggiare l’arrivo degli appassionati a La Nuvola, per incontrare i piccoli e medi editori italiani e a vivere questa piattaforma culturale che è Più Libri Più Liberi.

La misura del mondo qual è?

La misura del mondo è quella che bisogna individuare per sanare le fratture che in questo momento stanno rompendo il nostro piccolo ma fantastico pianeta.

L’immaginazione che ruolo ha?

L’immaginazione e soprattutto la cultura hanno un ruolo fondamentale. Leggete, fate leggere i vostri figli perché è l’unico modo per  farli crescere sani e uomini migliori.

Chiara Valerio

Direttrice e curatrice Più Libri Più Liberi

Qual è il metro per misurare il mondo?

La cosa divertente è che ognuno decide quale sia il suo metro di misura in base alle proprie condizioni economiche e sociali e alle proprie competenze. Come la matematica ha dimostrato con la teoria dei frattali, le coste della Gran Bretagna possono avere lunghezza smisurata perché appunto dipende dal metro di misura.

Più Libri Più Liberi quale metro sceglie?

L’idea è che il metro scelto da Più Libri Più Liberi quest’anno per dare la misura del mondo è l’immaginazione, con tutti i rischi che ciò comporta.

Rischi perché?

Perché l’immaginazione può dare qualcosa di smisurato, qualcosa che non è possibile, qualcosa di troppo piccolo o di troppo grande. L’immaginazione potrebbe dare un risultato che non ci serve quantitativamente.

Gli editori come hanno riposto a questo tema?

Gli editori italiani hanno risposto dando due linee: la guerra e le differenze tra i corpi. Questo dice che là dove c’è conflitto o c’è differenza tra gli esseri umani, qualsiasi misura ci sia, non corrisponde all’umano. È un bel regalo che la Piccola e Media Editoria ha fatto come spunto di riflessione a tutti noi.

Bisogna anche essere pronti alla smisuratezza?

Bisogna sempre essere pronti alla smisuratezza.

Massimiliano Smeriglio

Assessore Cultura Roma Capitale

Alla fiera della Piccola e Media Editoria, Roma c’è. Le Biblioteche di Roma cosa rappresentano?

Sono un patrimonio straordinario, sono presidi pubblici diffusi nella città, luoghi gratuiti e aperti a tutti. Le Biblioteche sono presenti nella città consolidata,  nelle periferie  e nei luoghi più distanti. In questi mesi stiamo lavorando, grazie ai fondi PNNR e in vista del Giubileo, alla ristrutturazione di molte sedi storiche e anche all’apertura di nuove sedi e poli civici.

Cosa sono i poli civici?

Sono da intendersi come l’avanzamento e il miglioramento delle Biblioteche che saranno anche aule studio e luoghi in cui le persone possono svolgere altre attività come il co-working.

La sua definizione di Più Libri Più Liberi come iniziativa pop, cosa esprime esattamente?

A pop preferisco popolare perché mi sembra più adeguato a quello che succede. Generalmente ci sono eventi culturali alti che però vivono la difficoltà di entrare in connessione sentimentale con la popolazione larga della città. Più Libri Più Liberi è invece una fiera che ha una caratteristica ribaltata. È una grande fiera colta, con centinaia di espositori, presenze, eventi e nomi di altissimo profilo e contestualmente è un luogo che sarà attraversato da oltre centomila umani.

Popolare perché di successo?

Di Più Libri Più Liberi va rimarcata la caratteristica di riuscire a ottenere un successo commerciale, di critica, di qualità ma anche un successo di popolo.

Roma Capitale cosa deve fare?

Noi dobbiamo avere politiche pubbliche culturali capaci di riconnettere parte della popolazione romana al parterre, all’agenda, agli eventi che Roma Capitale propone ogni giorno.

Promuovere politiche culturali inclusive è un obiettivo?

Diffondere politiche e infrastrutture pubbliche nella città larga, è il tentativo, l’ambizione, la sfida che perseguiamo. Costruiremo servizi, occasioni e progetti che consentiranno ai romani e alle romane di entrare in contatto con la grande bellezza di Roma.

Maria Teresa Rossi
Maria Teresa Rossi
Osservo, scrivo, racconto. Per la Fondazione Osservatorio Roma e per Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all'estero..

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